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Cronaca

Depuratori Asi, fanghi pericolosi classificati come rifiuti non pericolosi: 12 indagati

Chiuse le indagini sugli impianti di Ceccano e di Villa Santa Lucia: tra 20 giorni il pm deciderà sul rinvio a giudizio

Smaltimento illecito dei fanghi, dodici le persone indagate. L'inchiesta è partita nel 2017 a seguito dell'esposto presentato da quasi 300 persone per gli odori nauseabondi e l'aria irrespirabile nella zona di Passo del Cardinale a Ceccano. Per tale motivo il sindaco Roberto Caligiore aveva fatto evacuare anche un plesso scolastico. Da quel momento sono partite le indagini da parte della Direzione Distrettuale antimafia di Roma. Nel mirino degli investigatori la gestione dei depuratori del Consorzio Asi gestiti dalla "AeA", una società partecipata oltre che dal consorzio del capoluogo anche quello di Cassino e Rieti. 

I siti interessati

Gli impianti che sono finiti sotto lente della Procura riguardano quelli in località San Paolo a Ceccano dove confluiscono ben 236 attività produttive e quello di Villa Santa Lucia che serve lo stabilimento Fca. Nei giorni scorsi è stata chiusa l'inchiesta. Ad occuparsi delle indagini il gruppo carabinieri forestali di Frosinone coordinato dal capitano Vitoantonio Masi

Dodici indagati, chiesta l'archiviazione per De Angelis

Soltanto per il presidente Asi Francesco De Angelis, che era difeso dagli avvocati Sandro Salera e Domenico Marzi, è stata richiesta l'archiviazione. Tra gli indagati l'imprenditore Rosettano Navarra titolare dell'omonima azienda di Ferentino, Enrico Casini che ha preso il suo posto, il direttore dell'area tecnica dell'Asi Claudio Ferracci, il predecessore Massimiliano Ricci, il responsabile del settore ambientale del consorzio Mauro Sisti, e poi ancora Riccardo Bianchi ed antonio Cavallaro, rispettivamente amministratore delegato e direttore tecnico della società "AeA", Manuela Pintore responsabile del laboratorio Palmer di Latina, Simona Romeo, direttore del laboratorio Laser Lab, Giuliano Costantini, presidente del cda di Laser Lab, Livia Cavallito, firmataria del rapporto di prova Theo Lab, Francesco Farinelli, rappresentate legale e firmatario del rapporto di prova del laboratorio "Farm". 

Le risultanze investigative

Secondo quanto emerso dall'inchiesta i responsabili di laboratorio, non avrebbero eseguito in maniera idonea le analisi classificando i fanghi che risultavano pericolosi e dunque dannosi per la salute, tra i rifiuti non pericolosi. Fanghi che sarebbero stati smaltiti nell'azienda di Navarra. Un comportamento che avrebbe permesso al consorzio di trarre un vantaggio quantificato in 622 mila euro in un solo anno per il depuratore di Ceccano e 46mila euro per quello di Villa Santa Lucia.

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