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la sentenza / Trevi nel Lazio

Centauro muore a causa di un cane randagio, la Corte d'Appello 'scagiona' l'Asl

La tragedia avvenne nel 2008 lungo la strada regionale sublacense in territorio di Trevi nel Lazio. La sentenza destinata a fare Giurisprudenza

Un centauro cade dalla moto a causa di un cane randagio, sbatte la testa e muore. I familiari intraprendono una battaglia legale contro il Comune di Trevi nel Lazio, l'Asl di Frosinone, l'Astral e la Regione Lazio perchè ritenute responsabili della presenza dell'animale lungo una strada ad alto scorrimento qual'è la Sublacense dove, nel 2008, si è verificato il drammatico incidente mortale. 

Il tribunale civile di Frosinone, al quale hanno fatto ricorso i parenti dello sfortunato motocicilista, in primo grado aveva condannato tutti e quattro gli Enti citati in giudizio al pagamento di un ingente risarcimento dei danni. 

La decisione dei giudici ciociari è stata invece completamente ribaltata dai colleghi dela Corte d'Appello di Roma che hanno riformato la sentenza. Ad impugnare il dispositivo di giudizio sono stati i legali dell'Asl, gli avvocati Sandro Salera e Carlo Beneduci che hanno dimostrato come potesse essere esclusa ogni responsabilità dell'Asl dalla triste vicenda.

Seppur il servizio di accalappiamento dei cani vaganti spetti per Legge alla Asl, tuttavia, in questa vicenda non è stata dimostrata la colpa dell'Ente dal momento che non è stata provata in giudizio alcuna inerzia da parte dell'azienda sanitaria nè alcuna violazione degli obbighi di Legge trattandosi di un incidente avvenuto in piena campagna. 

La Corte d'Appello, in assenza di precedenti segnalazioni di cani vaganti in quella zona arrivate presso l'Asl, ha ritenuto l'Ente sanitario scevro da ogni responsabilità o negligenza. Una decisione questa che è destinata a fare Giurisprudenza. 

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