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Cronaca

Colleferro, sale l'attesa per l'interrogatorio di garanzia per gli aggressori di Lorenzo

I due giovani, rinchiusi nel carcere di Rieti, dovranno rispondere di lesioni gravi in concorso, aggravate da futili motivi ed abietti. Parla il padre di uno dei due: "Siamo una famiglia perbene e da sabato siamo distrutti ma mio figlio non è un violento"

Domani mattina nel carcere di Rieti si svolgerà l'interrogatorio di garanzia per C. M. e L. F., i due giovani di Colleferro che nel pomeriggio di sabato 17 aprile hanno pestato a sangue un diciassettenne che ha riportato gravi lesioni. La procura ha chiesto la convalida del fermo per entrambi: un diciottenne ed un diciannovenne residenti nella cittadina a sud di Roma e che, secondo le indagini portate avanti dagli investigatori del commissariato di Polizia, avrebbero aggredito il minorenne residente a Segni per 'futili motivi'.

Un'aggressione in pieno giorno, sotto gli occhi di decine di persone, che solo per un caso non ha avuto il tragico epilogo di Willy Monteiro, il 21enne di Paliano ucciso di botte, sempre a Colleferro, nel settembre del 2020. 

La lite di sabato in corso Turati sarebbe stata la conclusione di una serie di screzi che i due arrestati avrebbero avuto con la vittima. Lorenzo, il diciassettenne ricoverato a Roma con la mandibola fratturata, ha raccontato di conoscere i suoi aggressori e di aver preso le botte perchè in passato sarebbe intervenuto in difesa di un suo amico, preso di mira dai due bulli. Per gli inquirenti il 'modus operandi' adottato dal 18enne e dal 19enne sarebbe molto simile a quello messo in atto dai quattro aguzzini del povero Willy.

La notizia dell'aggressione

Il capo di imputazione che il magistrato ha formulato a carico dei due ragazzi è quello di 'lesioni gravi in concorso, aggravato da motivi futili e abietti' mentre il procuratore capo di Velletri, il dottor Giancarlo Amato, fa sapere che il pestaggio “si è verificato verso le 17 quando gli indagati hanno aggredito la vittima colpendola da prima con un pugno al volto, così facendola cadere in terra, e, subito dopo, con un calcio al volto in conseguenza del quale L.C. riportava in particolare una frattura pluriframmentaria della parete anteriore del seno mascellare di sinistra, secondo quanto diagnosticato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Colleferro”.

A mostrare il proprio dolore è il padre di uno degli arrestati A. M.: "Siamo gente perbene e da sabato non viviamo più, da quando cioè la polizia ha bussato a casa in cerca di mio figlio Cristian. Non posso credere alle accuse, mio figlio è un ragazzo gracile e non va in palestra da tempo, si allena a casa". 

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