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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Colleferro, “sull’ospedale nessun silenzio da parte dell’amministrazione comunale”

Con una nota il sindaco Sanna e la Stanzani replicano alle dichiarazioni degli esponenti del Comitato sottolineando come lo stesso non si sia mai costituito in giudizio

Si sa a Colleferro non passa giorno senza che vi siano polemiche sulla discarica o sull’ospedale. Questa volta l’amministrazione comunale con una nota a firma del primo cittadino Sanna e del vice Stanzani replica in maniera “forte” ad una nota del comitato libero “A difesa dell'Ospedale di Colleferro” che avete potuto leggere su frosinonetoday.it nei giorni scorsi e nella quale vi era questo passaggio: “Sulla vicenda processuale dell’ospedale di Colleferro è del tutto assente la dovuta informazione ai cittadini e il Sindaco di Colleferro, Sanna, non vuole farci sapere – chissà perché poi – che sul contenzioso dei reparti materno-infantili il Consiglio di Stato ha pronunciato un’ordinanza. Invece di aggiornarci sugli sviluppi si permette di fare allusioni sui comitati nel social”. 

La risposta dell’amministrazione comunale

“Con questa nota – spiegano i vertici dell’amministrazione comunale in un comunicato - si intende correttamente rispondere a tale “dubbio” sollevato tra gli ignari cittadini dal solito Comitato rilevando come il Comune di Colleferro abbia operato e stia tutt'ora operando costantemente e scrupolosamente nell'affrontare tale delicato tema, rilevante per il nostro territorio e per quelli limitrofi. Come noto, il nostro Comune da lungo tempo ha prontamente agito in giudizio difendendo le proprie ragioni unitamente ad altri Comuni e di ciò si è sempre data contezza ed informazione in varie forme.  L'affermazione sulla “totale assenza di informazione dovuta ai cittadini” su di un'ordinanza pronunciata dal Consiglio di Stato è quanto mai infondata proprio perchè ad oggi esiste tecnicamente una sola ordinanza interlocutoria che, in quanto tale, non è definitiva ed anzi non è dirimente di alcuna questione pendendo, tutt'ora, i termini nei quali anche il nostro Comune potrà sollevare eccezioni, opposizioni e formulare richieste istruttorie. Precisamente l'Ordinanza oggetto di dibattito del Comitato è un'Ordinanza del 06.12.2018 (notificata alle parti in causa a gennaio 2019) con la quale si è ordinato alla ASL RM 5 ed alla Regione Lazio di depositare due dettagliate relazioni sulla situazione sanitaria così come ovviamente contestata dai Comuni costituiti. Ad oggi (ed esattamente nel mese di marzo, rispettivamente in data 14 e 27 marzo) sono state depositate dette relazioni e, pertanto, il Consiglio di Stato, come previsto ex lege, provvederà a fissare l'udienza di discussione (quella fase a cui il Comitato nel suo scritto si riferisce ma che ancora non è attuale) e contestualmente i termini di legge per permettere alle parti costituite di formulare eccezioni, depositare memorie, contestare le relazioni e formulare nuove richieste istruttorie, probabilmente chiedendo anche una verifica sul contenuto delle menzionate relazioni da parte di un soggetto terzo.

Un'attività che ancora deve verificarsi

Si tratta, dunque, di tutta un'attività che, per tempi di legge, ancora deve verificarsi. Ergo, nel momento in cui si verificherà tutto ciò e nel momento in cui vi sarà un risultato processuale, sarà premura del Sindaco del Comune di Colleferro fornire informazioni come sempre è stato fatto. Oggi dunque, non si può in modo alcuno parlare di silenzio, escluso chi sta in malafede, ma solamente di attesa di tempi tecnici per dare poi risposte certe a fatti accaduti.

La mancata costituzione in giudizio

Per dovere di chiarezza e completezza di informazione si rende invece necessario precisare che il Comitato che oggi solleva le critiche è quello stesso che non si è mai costituito in giudizio né indipendentemente né a supporto delle ragioni dei Comuni. Ciò contrariamente ad altri Comitati ed Associazioni che, tra l'altro, si sono costituiti in giudizio ad adiuvandun solamente nel marzo del 2018, a giudizio ormai avviato quando era già stato depositato il ricorso ed era già stata espletata la prima udienza di discussione sulla scorta delle eccezioni sollevate dai Comuni. Dunque, l'azione processuale effettiva è stata solamente dei Comuni innanzi al Consiglio di Stato che, non pronunciandosi con un rigetto, ma fissando l'udienza di discussione di cui sopra (ritualmente tenutasi nel dicembre del 2017), ha lasciato presagire quantomeno un interesse ad una questione che andava approfondita e non rigettata appunto. Solo allora, ottenuto il risultato, alcuni comitati si sono costituiti e a questi, proprio nel maggio del 2018 è stato notificato il ricorso introduttivo da parte dei Comuni. Prosegue il Comitato nella suddetta nota “Ci lascia molto perplessi l’affidamento delle relazioni di “verificazione”, da cui dipendono  le sorti del ricorso – direttamente alle “controparti”. La Asl Roma 5 infatti ha provveduto a depositarla e, come prevedibile, ha descritto un quadro esageratamente positivo al punto che il trasferimento non ha dato luogo ad alcuna riduzione dell’offerta sanitaria.

Aver delegato alla Regione e alla Asl questa analisi lascia poco spazio a un esito favorevole e all’accoglimento del ricorso. Non capiamo perché tale scelta non sia stata contestata dai Comuni appellanti, visto l’evidente conflitto di interessi della ASL. come parte in causa e come “verificatore”. Ancora meno comprendiamo perché i Comuni non abbiano chiesto di nominare un proprio consulente che potesse formulare le proprie osservazioni tecniche.” Tali considerazioni, si ribadisce sono oggetto di valutazione e contestazione da parte dei Comuni proprio nelle sedi giudizialmente stabilite e nelle tempistiche previste da Consiglio di Stato. Quindi se alcuna notizia è stata pubblicamente fornita è proprio perchè essa ancora non esiste. 

Le ragioni politiche elettorali

Conosciamo purtroppo il sedicente comitato e le sue ragioni tutte politiche ed elettorali, sappiamo bene chi sono le due persone che lo compongono e con chi erano candidate, sappiamo bene che una non è neanche residente a Colleferro ma è referente di una decina di associazioni composte sempre e solo da lei, ricche di simboli ma povere di popolo. Probabilmente la cosa migliore sarebbe ignorare tali provocazioni ma è giusto chiarire la verità ai cittadini che leggono ai quali, a questo punto, nei prossimi mesi forniremo anche altre notizie su verità che riguardano nello specifico i soggetti in questione. Certi di aver dato risposte adeguate, ci auguriamo di poter continuare sereni nel nostro lavoro leale e determinato nella difesa dei diritti anche del nostro Ospedale”.

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