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Cronaca Veroli

Coronavirus: muore in ospedale l'Abate di Casamari, dom Eugenio Romagnuolo

Ha lottato per venti giorni scontro il virus ma questo pomeriggio il religioso ha dovuto arrendersi al male per una crisi respiratoria. Immenso il cordoglio, tra gli altri, del Vescovo Ambrogio Spreafico e del Sindaco di Veroli Simone Cretaro

Ha lottato per venti giorni scontro il virus ma questo pomeriggio dom Eugenio Romagnuolo, 73enne Abate della storica Abbazia di Casamari, in provincia di Frosinone, ha dovuto arrendersi al male. Una crisi respiratoria ha stroncato il religioso pugliese nel reparto di terapia intensitva dell'ospedale 'Spaziani' di Frosinone dov'era stato ricoverato al primo manifestarsi dei sintomi. L'intera comunità  monastica è sotto choc e, oltre al Vescovo Ambrogio Spreafico (Diocesi Frosinone-Veroli-Ferentino),  anche il Sindaco verolano Simone Cretaro si è detto addolorato e costernato.

L'incontro tra gli Abati d'Italia ai Castelli Romani

Tra le prime ipotesi che in questi giorni sono trapelate sul come possa avere contratto il Covid-19 c'è quella di un incontro tra tutti gli Abati d'Italia i primi giorni di Marzo in un luogo religioso a Frattocchie ai Castelli Romani dove erano presenti anche religiosi provenienti dal nord e dalla Lombardia.

La vita religiosa

Nato a Cerignola (Foggia) il 17 giugno 1946, è stato accolto nel seminario del monastero di Santa Maria di Cotrino (Brindisi), all’età di dodici anni, nel gennaio del 1958. Compiuto il cammino di formazione alla vita monastica e sacerdotale - come riportato dal sito vitanostra-nuovaciteaux.it, il 6 ottobre 1973 ha emesso la professione solenne e, il 10 agosto 1974, è stato ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani e la preghiera di mons. Michele Federici, vescovo della diocesi di Veroli (FR). Negli anni successivi è stato impegnato come coadiutore del rettore dei seminari dell’abbazia di Casamari e del monastero di Santa Maria della Consolazione, a Martano (Lecce) e, dal 1977 al 1993, come rettore del seminario del monastero di Santa Maria di Cotrino, a Latiano (BR). Dal 1993 al giorno dell’elezione abbaziale ha ricoperto la responsabilità di priore del monastero di Valvisciolo, a Sermoneta (Latina).

Dalla Diocesi Frosinone-Veroli-Ferentino

"Con grande dispiacere abbiamo accolto la notizia della morte dell’abate di Casamari, dom Eugenio Romagnuolo - ha esternato il Vescovo Ambrogio Spreafico - Un uomo mite, buono, generoso, che si era posto al servizio dei monaci cistercensi di Casamari, luogo così caro alla nostra diocesi, luogo di preghiera e di incontro, di ospitalità e di formazione".

"Vorrei esprimere il nostro dolore per questa scomparsa e chiedere a tutti di unirsi nella preghiera, perché dom Eugenio sia accolto nella gioia del Paradiso e perché la sua testimonianza come monaco e abate possa rimanere come segno di speranza per l’abbazia e per questa terra, che ha tanto bisogno di rigenerarsi attraverso la preghiera, la bontà e l’amore reciproco".

"Portiamo nella nostra preghiera anche la sua comunità monastica, affinché continui a essere un luogo di fede e di umanità per noi e per i tanti pellegrini che sostano tra le mura dell’abbazia. Che la sua memoria sia di benedizione!". 

Le toccanti parole del Sindaco di Veroli

"Cari Concittadini - spiega in un post su Facebook il Primo Cittadino Simone Cretaro - Con il cuore addolorato, vi comunico che Padre Eugenio Romagnuolo, abate dell’Abbazia di Casamari, è venuto a mancare oggi. Persona buona, di grande umiltà. Aveva lo straordinario dono di arrivare a parlare ai cuori di tutti i fedeli. Ero molto legato a lui. Sono contento di averlo conosciuto, sono contento di aver potuto condividere tanti momenti belli e sono ancor più contento di saperlo, ora, nostro protettore dal cielo". 

"In questo triste momento, insieme al dolore e al turbamento per la morte di una persona cara, mi sento in dovere di manifestare la stima e la considerazione per un Pastore buono, che ha saputo mettere a disposizione della comunità civile e monastica il suo patrimonio di conoscenze e il suo amore per il prossimo".

"A nome mio personale e dell’intera Amministrazione comunale, insieme a tutta la nostra comunità, esprimo sincero cordoglio, che desidero estendere ai suoi familiari e all’intera Comunità Monastica di Casamari. Vi chiedo questa sera di rivolgere una preghiera per il suo eterno riposo, e per tutte le altre vittime di questo maledetto virus. Arrivederci, caro don Eugenio, con la certezza che il Signore ti concederà il premio riservato ai buoni pastori della sua Chiesa".

Il cordoglio dal mondo politico

"A nome mio e del consiglio regionale del Lazio esprimo le più sincere condoglianze ai famigliari e alla comunità ecclesiastica dell'Abbazia di Casamari per la scomparsa dell'abate Don Eugenio Romagnuolo, risultato positivo al tampone del Coronavirus alcune settimane fa. La nostra comunità perde una guida spirituale preziosa e molto legata al territorio". Lo dichiara in una nota il Presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini.

"A nome mio personale, dell'intero Consiglio Provinciale e dell'Amministrazione che rappresento, esprimo profondo e sentito cordoglio per la scomparsa dell'Abate di Casamari, Padre Eugenio Romagnuolo, vittima del Covid-19. A tutta la comunità monastica e sacerdotale della città di Veroli giunga il nostro abbraccio in questa drammatica e dolorosissima circostanza. L'intero territorio provinciale sta pagando un prezzo molto alto in termini di vite umane e la morte del Padre Abate è un lutto per tutta la Ciociaria". Così il Presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo.

Il cordoglio dall'universo sportivo

"Il Presidente Dottor Maurizio Stirpe e la famiglia del Frosinone Calcio piangono la scomparsa dell’Abate di Casamari, Sua Eccellenza dom Eugenio Romagnuolo - comunicano - Persona di grande passione, umile, pacato e dotato di una visione del mondo profonda e umana, era entrato in simbiosi con il presidente Stirpe, la sua famiglia e tutta la dirigenza del Frosinone che, presso l’Abbazia, aveva fissato anche il quartier generale delle formazioni minori".

"Bellissimo e toccante fu l’ultimo incontro con il Frosinone, in occasione della messa di Natale nella Chiesa dell’Abbazia e della successiva cena organizzata dal club giallazzurro presso il refettorio. Dom Eugenio Romagnuolo ebbe parole dolcissime per il presidente Maurizio Stirpe e per tutti i giocatori, dalla prima squadra alle formazioni minori, presenti. Stima e affetto profondamente ricambiate dal massimo dirigente giallazzurro".

"Tra i due diversi incontri privati, un rapporto che trovava convergenze a tutto tondo. L’Abate, sportivo ed amante del calcio, era tifosissimo del Napoli. Ma si racconta che dall’incontro con il presidente Stirpe e la famiglia giallazzurra, sentì una passione viscerale per le sorti del Frosinone, che Lui seppe ‘accarezzare’ più volte con parole indimenticabili".

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