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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Supino

Coronavirus, tre comunità piangono la morte del pioniere degli pneumatici Sergio Schietroma

La “sua” Supino, Ceccano e Ferentino si stringono attorno al dolore dei familiari dell'imprenditore 77enne. È scomparso all’ospedale di Frosinone dopo una strenua battaglia contro una polmonite. Alle 15 di domani, 29 marzo, i funerali nella chiesa di S. Pio X

La sua scomparsa è stata riportata dal bollettino Covid di oggi, domenica 28 marzo 2021. Ieri, presso l’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, è venuto a mancare il noto imprenditore di Supino Sergio Schietroma. È stato pioniere e re incontrastato degli pneumatici. A stringersi attorno al dolore dei cari la loro comunità, ma anche la Ceccano in cui ha brillato per quasi 40 anni a livello lavorativo e la Ferentino di cui è originaria la consorte. Alle 15 di domani saranno officiati i funerali presso la chiesa supinese di San Pio X.

Se ne va un pezzo di storia nell’universo della ricostruzione e vendita delle gomme per auto e mezzi pesanti. Nel 1968 avviò la sua attività a Ceccano, in piazza Berardi. Quella che nel 1974 sarebbe confluita nella storica Irgom di via Anime Sante. Fianco a fianco al compianto socio Gino Coletta fino al 1990. A partire dal 2005, il passaggio di testimone nelle altrettanto ottime mani del figlio Alessio. Da lì in poi una ristrutturazione e un’evoluzione generale, a livello di immagine ma anche nel campo dell’assistenza, di cui andava doppiamente fiero. 

Il sindaco Barletta: "Un altro concittadino sconfitto da questo maledetto virus"

"Purtroppo Supino piange nuovamente per la perdita di un nostro concittadino sconfitto da questo maledetto virus". Così, in giornata, il sindaco della cittadina ciociara Gianfranco Barletta nell'esprimere sentite condoglianze e manifestare la vicinanza personale, dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità ai familiari. Anche molti di loro, purtroppo, hanno dovuto combattere contro il mostro. Il compianto Sergio non aveva alcuna patologia. Dopo una visita e la scoperta della positività, aveva accusato qualche sintomo e iniziato la classica cura a base di cortisone, eparina e antibiotico. Dal primo marzo, poi, il ricovero in degenza Covid ordinaria vista la preoccupante saturazione di ossigeno nel sangue. Inizialmente costretto al casco respiratorio e, negli ultimi 15 giorni, all’intubazione. Una polmonite di quarto grado, purtroppo, l’ha strappato all’affetto di famiglia, amici e conoscenti.  

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