rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
L'inchiesta

Due ciociari coinvolti nell'indagine che ha portato all'arresto del sindaco di Terracina

Un vero e proprio terremoto politico quello che si è abbattuto sulla cittadina del sud Pontino. Nel mirino di Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto la gestione delle spiagge e gli appalti

E’ partita tre anni fa, nell’ambito della tradizionale attività di controllo ‘Mare sicuro 2019’ della Guardia Costiera, l’inchiesta cheì ha portato all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare ai domiciliari e sette divieti di dimora e misura interdittiva a Terracina. Ai domiciliari sono finiti il sindaco della cittadina pontina Roberta Tintari, l’ex vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi, il presidente del Consiglio regionale, dirigenti e funzionari dell’amministrazione cittadina. Due i ciociari indagati: Giovanna Nardone di San Giorgio a Liri, in qualità di direttore dei lavori e Giuseppe Zapponi, geometra.

A tutti gli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l'affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d'ufficio.

L’ordinanza del gip del Tribunale di Latina ha disposto inoltre  il sequestro preventivo di un camping, di un ristorante e di beni di un’associazione situati presso l'Arena del Molo di Terracina.

L'indagine è scaturita da una serie di controlli effettuati dalla Guardia Costiera che hanno prevalentemente riguardato alcune aree oggetto di concessione demaniale e, successivamente, l’Arena del Molo di Terracina. Dalle verifiche sono emerse una serie di gravi reati di carattere penale in riferimento alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali.

L’articolata attività investigativa, svolta dagli uomini della Guardia costiera in collaborazione con i carabinieri in un arco temporale di circa 12 mesi, si è sviluppata attraverso decine di ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e ha consentito di portare alla luce e documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del Comune finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali. Sono emerse infatti irregolarità e illeciti nella gestione dei servizi relativi alla balneazione, nonché condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo ma gli accertamenti hanno interessato anche lavori e opere pubbliche; tra questi la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l'indebita percezione di fondi europei strutturali FEAMP e FLAG con conseguenti danni erariali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Due ciociari coinvolti nell'indagine che ha portato all'arresto del sindaco di Terracina

FrosinoneToday è in caricamento