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L'inchiesta

Lucravano sulle aziende attanagliate dalla crisi, 23 provvedimenti cautelari: due in carcere

Drammatici gli elementi emersi dall'ordinanza a firma del Gip e che ha portato all'esecuzione dei provvedimenti restrittivi. Nell'inchiesta anche il suicidio di un imprenditore. Nei guai un noto commercialista di Cassino

C'è anche l'ombra del suicidio di un imprenditore dietro l'indagine che ha portato il Gip del tribunale di Frosinone ad emettere 29 misure cautelari, di cui due in carcere. Coinvolti due noti imprenditori di origine campana ma residenti a Cassino da anni: Arturo Salvatore Di Caprio, ritenuto vicino al clan camorristico La Torre di Mondragone e Michele Posillipo, rispetivamente di 55 e 47 anni. Venticinque le misure cautelari alternative emesse a carico degli indagati. Tra queste sette sono obblighi di dimora a carico di tre figli di Di Caprio mentre ad un commercialista di Cassino, Nicola Martino di 48 anni, è stato notificato un divieto di esercizio dell'attività professionale per 12 mesi.

L'inchiesta ha portato al sequestro di un patrimonio da oltre cento milioni di euro divisi tra beni mobili, immobile e danaro contante e che secondo le indagin i portate avanti dagli investigatori della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziario, sarebbe frutto di un'attività illecita che vedeva come vittime predilette imprenditori in difficoltà, che venivano avvicinate da elementi del gruppo criminale che garantivano un sostegno in cambio di qualche quota ma che poi prendevano il sopravvento estromettendo, definitivamente, le stesse dalla società.

A capo dell'organizzazione, come evidenzia il Gip Logorusso nell'ordinanza, c'era Arturo Salvatore Di Caprio che "stabisce e alimenta costantemente il programma dell'associazione, all'uopo determinando anche le necessarie movimentazione finanziarie e gli investimenti da effettuare, anche al di fuori del territorio nazionale, assume in prima persona le decisioni inerenti le attività criminali da intraprendere, impartisce ogni direttiva imponendo le strategie operative agli altri compartecipi, ai quali affida specifici incarichi per l'organizzazione delle ridette attività, stabilendone ruoli e funzioni anche nell'ambito delle figure giuridiche costituite ad hoc". Michele Posillipo, nipote di Caprio, viene ritenuto "promotore e organizzatore dell'associazione ed amministratore di diritto della Sagi Spa, della Girolami srl e della Gir Trasporti srl, attraverso le quali trasportava merci acquisite fraudolentemente e verso le quali concorreva nel farvi riconfluire parte dei profitti illeciti conseguiti. Questo attraverso l'opera del contabile Nicola Martino, con il quale intrattiene frequenti contatti per la complessiva gestione contabile, funzionale alle finalità illecite del sodalizio, delle società del gruppo; nello specifico si occupa di curare i rapporti con gli isituti di credito".

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