Una 'scappatella' scoperta dal compagno ha portato una giovane donna residente nel Cassinate a inventare di essere rimasta vittima di uno stupro. A scoprire la vergognosa bugia è stato il sostituto procuratore Marina Marra che ha scagionato l'operaio finito nel 'tritacarne' della Giustizia e mandato sotto indagine per il reato di calunnia, l'avventata fedifraga.

Una storia che ha dell'incredibile quella che vede come protagonista un 'dotato' operaio che, attraverso la sua pagina social, conosce la signorina. Primo appuntamento, primo incontro 'rovente'. Tutto sembra essere andato secondo copione quando, per un errore di distrazione, il fidanzato della 'vispa teresa de noiantri' da alcuni elementi scopre che l'amato bene ha incontrato un altro uomo.

E qui, per evitare conseguenze irreparabili, che la donna decide di giocare la carta della menzogna: racconta al fidanzato di aver si incontrato l'operaio, ma per un semplice caffè e che questi invece con l'inganno, l'ha portata in un luogo isolato dove sarebbe avvenuto lo stupro.

A togliere dai guai lo sfortunato 'maschio latino', difeso dagli avvocati Paolo Marandola e Sandro Salera, sono state le chat conservate sul telefono dalle quali si evince non solo la volontà della donna nel rapporto sessuale ma anche la soddisfazione per quella amicizia tanto particolare. 

La denuncia presentata dalla donna, che ora rischia il processo perchè accusato di calunnia, per sei mesi ha reso la vita un inferno dell'operaio che stava per essere licenziato. Il processo dinanzi al Gup a carico della giovane è stato fissato per il prossimo mese di aprile.