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Cronaca Via Mastruccia

Presi con oltre cinquemila capi di abbigliamento contraffatti. In tre rinviati a giudizio

Avevamo messo su un grosso giro di affari con la merce che arrivava dalla Campania e veniva stoccata in un capannone di via Mastruccia a Frosinone

Oltre cinquemila capi contraffatti depositati in un capannone in via Mastruccia a Frosinone. Questo è quanto avevano scoperto i militari della Guardia di Finanza nel corso di un'indagine che stava puntando a smantellare una organizzazione che dalla Campania trasportava vestiario e calzature con false griffe per piazzarle sul mercato ciociaro.

La provenienza campana

Un volume di affari stimato oltre un milione e seicentomila euro. Quei capi di abbigliamento provenivano da Caserta, Napoli, Ercolano e Torre Del Greco. Cinque le persone finite nel mirino delle Fiamme Gialle, ognuno con un un ruolo ben definito: c’era quello che teneva i contatti con i fornitori, quello che pubblicizzava i prodotti con biglietti da distribuire alla clientela, nonché attraverso l’invio di foto su Whatsapp e poi c’era quello che si occupava della vendita al dettaglio.

Delle copie quasi perfette

Per la cronaca va detto che i prodotti erano stati realizzati così fedelmente da mettere in crisi anche l’occhio più esperto. A conclusione delle indagini preliminari sono stati tutti rinviati a giudizio per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Due di questi sono stati giudicati con rito abbreviato mentre gli altri tre hanno chiesto di andare a dibattimento. Questi ultimi avrebbero sempre sostenuto di essere all’oscuro del fatto che quei prodotti provenivano da ditte specializzate nel falsificare le grandi firme. Nel collegio difensivo gli avvocati Nicola Ottaviani, Pierluigi Taglienti del foro di Frosinone e Maria Rosa Maiesto del foro di Napoli. Alcune società rappresentative del marchio si sono costituite parte civile richiedendo un congruo risarcimento danni.

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