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La vicenda

Antonio Tiberi spara ad un gatto e lo uccide, le scuse: “Amo gli animali, mi vergogno”

Il ciclista ciociaro ha ucciso il felino con la sua calibro 5,5 ad aria compressa. Salterà il Trofeo Laigueglia, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Torino

Una passione che gli è costata caro. Antonio Tiberi, il ciclista ciociaro che ha ucciso il gatto di un ministro della Repubblica di San Marino con una calibro 5,5 ad aria compressa, è stato sospeso per 20 giorni dalla sua squadra - Trek-Segafredo - e deve rinunciare al Trofeo Laigueglia 2023 che prenderà il via oggi, mercoledì 1 marzo, alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Torino. Il corridore, inoltre, dovrà pagare una multa di 4.000 euro per il folle gesto.

Su Tiberi, come prevedibile, si è scatenata una vera bufera mediatica. Il ciclista stava provando una carabina dalla finestra della sua abitazione di San Marino dove ha la cittadinanza, ed ha centrato il malcapitato felino che era di proprietà di Federico Pedini Amati, ministro del Turismo. L’episodio risale a qualche anno fa e adesso è divenuto pubblico. Appassionato di tiro, il 22enne ha il porto d’armi già da qualche tempo.

Le scuse di Antonio Tiberi per l’uccisione del gatto a San Marino

In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, uno dei talenti più interessanti del pedale azzurro, ha spiegato: “Quel giorno di settembre ho fatto un giro per San Marino e tra i negozietti sono rimasto colpito da questo fucile ad aria compressa. Ero ai primi colpi e cercavo di regolare la mira. Quando ho sparato e ho visto il gatto sdraiato vicino, sono rimasto sorpreso e non ho più capito niente. Mi sono fatto prendere dalla paura. Ho contattato anche un avvocato che mi ha assicurato che questa cosa sarebbe rimasta privata”.

Alla domanda se lascerà San Marino come invitato dal padrone del gatto, il corridore risponde: “Non ci sono ripercussioni sulla residenza. Sarebbe da codardo scappare. Voglio rimanere e incontrare il ministro per dargli le mie scuse di persona”.

Chi è Antonio Tiberi

Nato a Frosinone il 24 giugno 2001 e cresciuto a Gavignano, il ciclista è diventato professionista con la Trek-Segafredo nel 2021. Da juniores ha difeso i colori del Team Franco Ballerini, mentre da Under 23 ha corso per il Team Colpack Ballan di Bergamo. Campione del mondo a cronometro nella categoria juniores a Harrogate nello Yorkshire nel 2019, è stato indicato dagli esperti di ciclismo come il futuro Vincenzo Nibali. Nel 2022 ha conquistato la prima vittoria da professionista, in una tappa del Giro d’Ungheria. Questa stagione per Tiberi è iniziata al meglio: ottavo nella classifica generale del Tour Down Under e settimo classificato all’Uae Tour vinto da Remco Evenepoel.

E ora la triste vicenda che potrebbe compromettere la sua carriera.

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