Cinque ragazzine ciociare coinvolte nel "Blue Whale" il gioco russo che porta al suicidio
Indagato un ventenne residente nel nord Italia che inserendosi nel loro gruppo whatsapp aveva il ruolo di stabilire le prove di coraggio da affrontare. Il tutto si è scoperto dopo la denuncia di una mamma
Cinque ragazzine ciociare coinvolte nel Blue Whale, quel gioco proveniente dalla Russia che istiga al suicidio. Il gioco si articola in un percorso che viene diretto da un "curatore". Nello specifico un soggetto decide di volta in volta quali sono le sfide da superarare. Si tratta di prove di coraggio molto forti quali, tagliarsi le braccia con una lametta, saltare dai piani alti delle case o sdraiarsi sui binari mentre il treno è in transito. Un gioco macabro che ha come traguardo finale il suicidio.
Una delle vittime si era tagliata con la lametta un braccio
Tutto è venuto fuori quando una mamma residente in un paesino limitrofo al capoluogo ciociaro ha scoperto che la figlia, con una lametta si era incisa sul braccio la parola "morte". Quei segni che aveva la figlia sull’arto inferiore li aveva già visti in alcune foto che erano state mandate in onda in un servizio televisivo che parlava proprio di questo gioco mortale molto in voga tra i giovanissimi. Così dopo averle sequestrato il telefonino si era rivolta all'avvocato Luca Solli per chiedere aiuto.
La 'mente' vive nel nord Italia
La bambina, sollecitata dal legale, aveva confessato che a muovere le fila di quel gioco era un ragazzo residente nel nord Italia che figurava in uno dei suoi gruppi whatsapp. E proprio in quel gruppo altre quattro bambine tutte con una età inferiore ai dodici anni e tutte residenti in Ciociaria risultavano registrate al gioco del "Blue Whale".
Il giovane deve rispondere di istigazione al suicidio
Dalle ultime indiscrezioni trapelate sembra che il giovane subito dopo la denuncia dell'avvocato Solli è stato iscritto sul registro degli indagati per l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio. Fortunatamente grazie a quella mamma cinque bambine sono state salvate dalla "balenottera azzurra",