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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Un anno di cronaca tra i processi Morganti e Pompili, i furbetti del cartellino e il prete preso a mattonate

Nel 2018 hanno preso forma i processi a carico di quattro persone accusate dell'omicidio del giovane Emanuele di Alatri e c'è stato l'arresto dei presunti autori del pestaggio ai danni di Gloria, la giovane mamma di Frosinone morta sulla Monti Lepini

Numerose le notizie di cronaca che hanno segnato indelebilmente il 2018. Tra quelle più importanti il rinvio a giudizio di quattro persone accusate dell’omicidio di Emanuele Morganti il ragazzo di venti anni residente a Tecchiena che nel marzo del 2017 venne massacrato dal branco per futili motivi davanti ad un locale pubblico di Alatri. I legali dei quattro indagati avevano richiesto, dato il clamore mediatico che aveva suscitato questa morte, lo spostamento del processo in altra sede

La prima udienza del processo Morganti

Ma il giudice ha ritenuto che non ci fossero elementi così gravi per accogliere tale richiesta. Così il 19 settembre scorso è stata celebrata la prima udienza presso il palazzo di giustizia di via Mezzacorsa nel capoluogo ciociaro. Un altro fatto eclatante che ha polarizzato l’attenzione dell’opinione pubblicata è stata la morte di Gloria Pompili, la giovane mamma di 23 anni trovata cadavere sulla Monti Lepini nell'agosto del 2017.  Secondo le accuse sarebbe stata massacrata di botte dal cognato e dalla compagna cugina della vittima. Nel settembre scorso presso il tribunale di Latina è iniziato il processo

I furbetti del cartellino

Ma a segnare questi 12 mesi del 2018 anche i furbetti del cartellino. Nel luglio scorso, infatti, otto persone dipendenti di Laziocrea, la società partecipata della Regione Lazio, sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Frosinone per i reati truffa e peculato per essersi allontanati indebitamente dal posto di lavoro. Gli otto dipendenti infedeli della Regione Lazio - Area Decentrata Agricoltura di Frosinone sono stati incastrati dalle telecamere nascoste posizionate dagli uomini delle Fiamme Gialle su ordine della procura di Frosinone. Le indagini sono state eseguite attraverso mirati servizi di appostamento, pedinamento ed osservazione, con il supporto di idonee riprese video, effettuate con telecamere nascoste.Per alcuni di essi era diventata consuetudine recarsi al lavoro, timbrare il cartellino ed uscire immediatamente senza nemmeno entrare nel proprio ufficio; gli stessi poi si ripresentavano nel pomeriggio, scavalcando i tornelli, per timbrare il cartellino a "fine servizio". 

Il parroco preso a mattonate da una suora

E veniamo all’ottobre scorso quando don Taddeo parroco del monastero di Santa Maria dei Franconi a Veroli, è stato aggredito da una suora nigeriana con un grosso mattone. La vittima, don Taddeo, 37 anni, anche lui nigeriano, si è salvato solo grazie all'intervento delle altre consorelle che hanno bloccato la religiosa. Secondo la ricostruzione dei fatti la suora rivendicava un rosario  di sua proprietà mentre per il prete quella catenina religiosa apparteneva al monastero. Per la cronaca va detto che il presule non ha mai voluto sporgere denuncia. 

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