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Cronaca

Spara dei colpi di pistola contro i compagni di cella, caos in carcere. L'ennesimo grave episodio

È accaduto ieri pomeriggio nel penitenziario di via Cerreto a Frosinone. Il ministro Cartabia invia il capo del Dap

Un uomo, un 28enne Campano detenuto nel carcere di Frosinone, avrebbe esploso oggi pomeriggio dei colpi di arma da fuoco, contro alcuni compagni di cella, ferendoli di striscio. Poi ha consegnato spontaneamente la pistola che sarebbe entrata nel carcere di via Cerreto, attraverso un drone. Un altro, ennesimo, episodio di violenza nel carcere ciociaro dopo quelli delle aggressioni ripeture agli agenti di polizia penitenziaria delle settimane scorse.

Il 15 setttembre l'aggressione ad un agente della polizia penitenziaria

A riferire il fatto sono state le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria, che parlano di episodio di "gravità inaudita" e "fermo restando le responsabilità riguardo all'introduzione in carcere di un'arma da fuoco, probabilmente solo il caso fortuito non avrebbe condotto a più gravi conseguenze", afferma in una nota Leo Beneduci, segretario generale dell'Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria.

Cartabia invia capo del Dap a Frosinone La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha chiesto al capo Dap, Bernardo Petralia, di annullare gli impegni per la giornata di oggi, per andare di persona nel carcere di Frosinone, a fronte della gravità di quanto successo.

Quel che è successo è incredibile e allucinante. Un detenuto napoletano di 28 anni, ristretto in Alta Sicurezza per reati connessi alla criminalità organizzata – camorra - Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE:, una volta autorizzato ad uscire dalla cella per fare la doccia ha puntato una pistola in faccia al poliziotto penitenziario e si è fatto consegnare le chiavi delle altre celle altrimenti lo avrebbe ammazzato. Poi ha raggiunto le celle di altri detenuti (napoletani e albanesi), che nei giorni scorsi lo avevano minacciato e picchiato, e, dopo avere tentato inutilmente di aprirle, ha sparato all’interno tre colpi di pistola, senza per fortuna ferire nessuno. Dopo gli spari il detenuto, che possedeva illegalmente anche un telefono cellulare, ha chiamato il suo avvocato che lo ha convinto ha consegnare la pistola al personale di Polizia Penitenziaria prontamente accorso. Cosa che ha fatto, non prima di ingoiare la sim card del telefonino…. Assurdo e incredibile!”.

Quel che è accaduto è gravissimo e conferma quel che il SAPPE dice da mesi: ossia che le carceri sono allo sbando”, prosegue. “Se fossero state ascoltate le continue denunce del SAPPE, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.

Il SAPPE chiede quindi al Ministro della Giustizia Marta Cartabia di adottare urgenti provvedimenti “per trovare soluzioni sulle criticità del carcere dal versante del Corpo di Polizia Penitenziaria, soprattutto rispetto all’esigenza di sospendere la vigilanza dinamica ed il regime detentivo aperto che sono stati la causa principale della crescita esponenziale degli eventi critici in carcere. Il SAPPe auspica di potere incontrare a breve la Guardasigilli per sollecitare tutele ai poliziotti per contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti che si verificano tante, troppe, volte all’interno dei penitenziari”.

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