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Cronaca

Vince 800mila euro alle scommesse on line ma dichiara di essere povero, denunciato

La Guardia di Finanza, nel corso di alcune indagini finalizzare a verificare la giusta concessione del reddito di cittadinanza da parte dell'Inps, ha scoperto il 'furbetto' che ora dovrà restituire quanto indebitamente incassato fino ad oggi

Ha incassato oltre 800 mila euro di vincite in tre anni eppure ha dichiarato di essere povero. Per questo motivo un uomo residente nel Cassinate ha beneficiato anche del reddito di cittadinanza. A scoprire la truffa sono stati i finanzieri della Tenenza di Arce che lo hanno denunciato. 

L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle e coordinata dalla procura di Cassino, ha consentito di scoprire che il 28enne disoccupato, aveva presentato all’Inps una dichiarazione I.S.E.E. falsa. Cioè aveva omesso di dichiarare che dal 2017 al 2021 ha incassato vincite, attraverso un sistema di scommesse di calcio on line, per un ammontare complessivo di oltre 800 mila euro. 

La somma non è stata indicata nella Dichiarazione Sostitutiva Unica presentata per ottenere il reddito di cittadinanza, così come non è stata dichiarata la posizione lavorativa di uno dei familiari conviventi, il quale rivestiva la carica di legale rappresentante di una società operante nel settore edile. L’Inps, alla luce delle informazioni fornite, ha erogato il reddito di cittadinanza. Contestualmente è stato interessato l'Istituto di Previdenza di Frosinone per la decadenza del beneficio e la successiva attività di recupero delle somme di denaro ingiustamente percepite, circa 20.000 euro.

Il Reddito di Cittadinanza, lo ricordiamo, è un beneficio economico riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di determinati requisiti di cittadinanza, residenza nonché reddituali e patrimoniali e si ottiene presentando all’Inps un’apposita istanza che presuppone la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) da parte dell’interessato, dal quale si rilevi la posizione patrimoniale e reddituale all’intero nucleo familiare di appartenenza. Ed è proprio sulla veridicità dei dati autocertificati dal richiedente che si sono concentrati i controlli delle Fiamme Gialle, vale a dire su quelle informazioni che non emergono dalle verifiche automatiche del sistema, ma che possono essere scoperte solo attraverso l’azione di servizio sul territorio e grazie all’incrocio delle notizie contenute nelle diverse banche dati.

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