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Cronaca

Costi gonfiati ed omissioni, ecco chi sono e come agivano quelli della cricca dell'asfalto "d'oro"

Dall'inchiesta della Procura è emerso un giro di ben 14 persone, imprenditori, tecnici ed amministratori che avrebbero fatto i soldi "spolpando" un appalto pubblico di 5 Mln di euro. Dall'Astral la massima collaborazione con le forze dell'ordine

Costi gonfiati e omissioni in cambio di due vetture prese a noleggio. Queste le accuse che hanno poi portato all'applicazione di misure restrittive nei confronti di G.F. 63 anni, residente a Sezze, funzionario dell’Astral, la società della Regione Lazio che si occupa delle manutenzione delle strade, e dell’imprenditore G.P. 53 anni, di Veroli. Nessun provvedimento è stato invece preso nei confronti di P.C., 55enne residente nel capoluogo ciociaro.  

I mancati controlli

G.F. è stato sospeso dal servizio per un anno, divieto di esercitare le attività imprenditoriali legate ai fatti contestati, per un anno a carico di G.P. I reati contestati riguardano la corruzione in atti di ufficio e frode in piccole forniture. Secondo quanto raccolto dagli investigatori, il  direttore dei lavori per conto di Astral non avrebbe controllato gli interventi previsti dall'appalto.

Un'inchiesta partita per caso

L’inchiesta, va detto, è stata avviata per caso. E proprio in questo contesto sono finiti nel mirino della procura alcuni appalti per un valore di 5 milioni di euro in quattro Comuni ciociari: Strangolagalli, Guarcino, Morolo e RipiDodici le persone a cui è stata notificata proprio ieri la chiusura delle indagini.

10 aziende coinvolte

Secondo la procura, sarebbero state almeno dieci le aziende che decidevano preventivamente chi dovesse vincere l'appalto.  Il tutto sarebbe avvenuto con la complicità di funzionari pubblici. Questi ultimi  avrebbero falsificato anche gli atti delle procedure come ad esempio quelli delle commissioni di gara. Abuso di ufficio, turbativa d’asta, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Questo è quanto contestato loro.

Gli altri indagati 

Oltre a G.P., gli altri imprenditori indagati sono R.P e A.P.,  G.C. di Monte San Biagio, F.R. di Orte, G.T. originario di Isola Liri ma residente a Villa Literno. Indagati anche A.D.V. e F. F., rispettivamente ex sindaco e responsabile dell’ufficio tecnico di Strangolagalli; M. F. di Ceccano (progettista e direttore dei lavori); B. E. L. di Frosinone (progettista e direttore dei lavori); I.M.(responsabile dell’ufficio tecnico di Morolo); F. T. (responsabili dell’ufficio tecnico di Guarcino).

La nota dell'ASTRAL

“Con riferimento alla misura cautelare personale disposta dal GIP del Tribunale di Frosinone nei confronti di un nostro funzionario, nell’ambito di una inchiesta su presunte vicende di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, nonché per frode nelle pubbliche forniture, l’Astral S.p.A. sta da tempo fornendo la massima collaborazione agli inquirenti ed ha attuato i conseguenti provvedimenti di competenza. La Società continuerà ad adoperarsi affinché si possa giungere, al più presto, alla massima chiarezza, a tutela dell’immagine dell’azienda stessa che è, in ogni caso, parte lesa”. lo dichiara Antonio Mallamo, Amministratore Unico dell’azienda pubblica preposta alla manutenzione della rete stradale della Regione Lazio, in merito all’operazione in corso in queste ore da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, attivati dalla Procura della Repubblica di Frosinone, per un filone di indagini su presunti reati contro la pubblica amministrazione.

La nota dell'Amministrazione comunale di Morolo

“Esprimiamo piena fiducia nella magistratura ma, allo stesso tempo, solidarietà al nostro dipendente comunale I. M.”. L'amministrazione comunale di Morolo guidata dal sindaco Anna Maria Girolami si schiera a fianco del tecnico comunale da anni impiegato modello a disposizione della cittadinanza. Sostegno pieno nei confronti di una persona onesta e lavoratore dalle qualità morali indiscusse: “Se verranno accertati errori nella gara d'appalto - sottolinea l'amministrazione morolana - si tratterà esclusivamente di errori lavorativi che chiunque può commettere e non certamente voluti per indirizzare la gara. Sulle qualità morali del nostro dipendente non si deve speculare perché sappiamo di trovarci di fronte ad un uomo onesto e un lavoratore onesto. Aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso consapevoli che nulla è stato fatto contro la legge”.

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