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Cronaca

Nando Dalla Chiesa e la mappa sui clan rom nel Lazio. La situazione nel Frusinate

Il documento, voluto dall'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, illustra aspetti e retroscena di attività illecite: dall'usura, all'estorsione fino al percepire indebitamente il reddito di cittadinanza: trenta denunciati dalla Guardia di Finanza in Ciociaria

Nel dossier-ricerca sul clan dei Casamonica, presentato da Nando Dalla Chiesa al Parco della Legalità di via Roccabernarda a Roma, si parla anche delle relazioni di famiglie rom residenti in provincia di Frosinone e strettamente legate a doppio filo con quelle egemoniche della Capitale. 

“La ricerca affidata dall’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio all’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata (CROSS) dell’Università degli Studi di Milano con la direzione scientifica del prof. Nando Dalla Chiesa, è stata presentata a due giorni dalla sentenza che riguarda il maxi processo Gramigna in corso nell’aula bunker di Rebibbia che vede molti esponenti dei Casamonica imputati di associazione di stampo mafioso - ha spiegato Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio -. Abbiamo deciso di illustrare il contenuto di questo interessante studio, una fotografia precisa delle ramificazioni e delle attività criminali del clan nella nostra città e non solo, in una delle ville a loro confiscate che oggi, anche grazie all’intervento della Regione Lazio, sono state restituite alla comunità. Ancora una volta vogliamo lanciare il messaggio che le istituzioni ci sono e che sono sempre unite nella lotta alla criminalità organizzata e a difesa del bene comune”.

L'asse Roma-Frosinone-Latina nel corso degli anni è stato attestato dalle tante operazioni messe a segno dalle forze dell'ordine e dalle Procure di Cassino e Frosinone. In Ciociaria, nel Cassinate e nel Sorano sono presenti numerose famiglie di etnia Rom distribuite tra Frosinone, Ceccano, Alatri, Sora e Cassino. Negli anni le Forze di Polizia hanno svolto numerose attività nei confronti di alcune di queste famiglie dedite a i vari traffici illeciti dall’usura all’estorsione alla ricettazione allo spaccio di sostanze stupefacenti, già a partire dal 2012, infatti, furono arrestati alcuni componenti delle famiglie Di Silvio – Spada ritenuti i componenti di un gruppo criminale dedito al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico crack, messo in atto nella città di Frosinone e che vedeva coinvolti quali acquirenti moltissimi giovani della provincia ciociara. A seguito di tale operazione il Tribunale di Frosinone ha condannato sette componenti della famiglia, per reati di traffico e spaccio di stupefacenti, riconoscendo per quattro di loro l’associazione a delinquere.

In seguito di questa sentenza sono state eseguite le misure di prevenzione di tutti i beni a loro riconducibili confiscando: 5 unità immobiliari, 2 terreni, 12 veicoli di pregio oltre a conti correnti ed altri beni per un valore complessivo di circa 1,4 milioni di euro. Ma il vero giro di vite nei confronti di chi commette illeciti è arrivato dalla Guardia di Finanza di Frosinone che ha scoperto e denunciato trenta persone, appartenenti a famiglie Rom che hanno richiesto ed ottenuto senza averne diritto il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di 110 mila euro. Oltre alla denuncia in Procura a carico degli indagati, è scattata anche la segnalazione all’INPS con la conseguente sospensione delle sovvenzioni.

Anche in Ciociaria così come avviene nella Capitale i componenti di alcune famiglie di etnia Rom si stanno infiltrando nelle attività economiche soprattutto nel settore della rivendita di autovetture usate e di importazione ciò anche allo scopo di riciclare il denaro derivante dalle attività illecite ovvero di evadere in fase di importazione le relative imposte. Un metodo questo che destabilizza il mercato del commercio di autovetture legale in quanto i prezzi fuori mercato delle organizzazioni criminali sono altamente competitivi rispetto al prezzo reale che si dovrebbe pagare comprensivi delle tasse e, pertanto, gli imprenditori onesti non riescono a stare sul mercato ed ha creare quell'economia reale e produttiva idonea a generare lavoro e quindi ricchezza.

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