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Cronaca

Riaperta la Quinta sezione del carcere di Frosinone, ora si rischia il collasso

Monta la protesta della Polizia Penitenziaria e del SAPPE, personale ormai allo stremo delle forze

Dura protesta dei poliziotti penitenziari in servizio al carcere di Frosinone ed iscritto al SAPPE per denunciare le costanti criticità operative nelle quali sono costrette ad operare quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria e l’apertura di una nuova Sezione detentiva interna al carcere.

Cronica carenza di personale

Spiegano Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia, dirigenti sindacali del SAPPE di Frosinone“Sabato 5 maggio la Direzione carceraria ha proceduto alla riapertura della Quinta sezione detentiva Alta Sicurezza nonostante il personale di Polizia Penitenziaria sia diminuito di 33 unità rispetto allo scorso anno, e di 45 unità rispetto al 2016: questo per effetto del personale andato in pensione e mai rimpiazzato. Non si spiega perché il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria continua a costringere l'Istituto di Frosinone a ricevere detenuti sfollati da altre carceri italiane, nonostante sia afflitto dalla cronica carenza di personale.

Maggiore carico di lavoro

Tutto questo avviene sempre in prossimità del periodo estivo, compromettendo la pianificazione delle ferie estive del personale. Ad oggi la Direzione non ha ancora stabilito il piano ferie al personale, si è solamente limitata a proporre una quindicina di giorni di ferie nel periodo che va dal primo di giugno al 30 di settembre, aumentando allo stesso tempo l'orario di lavoro di 2 ore per ogni turno di servizio giornaliero. Ancora una volta l'Amministrazione impone maggiore carico di lavoro e più sacrifici ad un personale già stremato. Ed è già avvenuto che ieri tre Agenti sono stati trattenuti oltre l'orario di servizio contro la loro volontà, ormai avviene sempre più frequentemente. Bisogna intervenire in maniera incisiva con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Il SAPPE manifesterà in tutte le sedi i disagi del personale di Polizia Penitenziaria che lavora nel carcere di Frosinone”.

Sistema carcerario farriginoso

Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece aggiunge: “Quel che denuncia il SAPPE da tempo si sta clamorosamente verificando ogni giorno: ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale – servono almeno 8.000 nuovi Agenti rispetto al previsto, e sono state autorizzate solamente 305 nuove assunzioni… -, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento?”. Capece è netto nella denuncia: “Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le carenze di unità negli organici della Polizia Penitenziaria ne sono la più evidente dimostrazione. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, e questo è gravissimo. I vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e quelli della Giustizia Minorile e di Comunità hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria. Il capo del personale dell’Amministrazione Penitenziaria, Pietro Buffa, sa bene di questa significativa carenza di organico a Frosionone ma nulla ha fatto. E per questo, ad avviso del SAPPE, si dovrebbe dimettere dopo tutti questi fallimenti".

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