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Cronaca

Scommesse clandestine, domiciliari per la moglie del capo

La 42enne di origine catanese ma residente a Ferentino è stata accusata insieme al marito di far parte dell'organizzazione Santapaola-Ercolano

Scommesse clandestine, ha beneficiato degli arresti domiciliari Santa Giovanna Rosalba Fichera, la 42enne catanese residente a Ferentino accusata insieme al marito Danilo Di Maria, 47 anni, per il quale è stata notificata la custodia cautelare in carcere, di far parte di questa organizzazione che operava nel mondo delle scommesse illegali.

Le indagini

Il coniuge era già noto alle forze dell'ordine per la sua affiliazione all'organizzazione mafiosa Santapaola-Ercolano. Entrambi sono difesi dall'avvocato Alessandro Loreto del Foro di Frosinone. Le indagini svolte dagli uomini della Guardia di Finanza avrebbero evidenziato come l'uomo, attraverso l'intestazione fittizia a terze persone, abbia gestito negli ultimi anni un vero e proprio business illecito nel settore della raccolta delle scommesse online.

L'obbligo di firma

Obbligo di firma invece per Gianni Fiorini, di 68 anni, residente ad Alatri e difeso dall'avvocato Giuseppe Lo Vecchio. Pio Breddo Gastone di 39 anni, residente a Veroli, e Antonino Damanti, anche loro finiti in carcere, saranno rappresentati dallo studio Ripamonti di Roma. Nel corso delle indagini è stato sequestrato il patrimonio aziendale della <Coibet S.r.L.s> con sede a Ferentino. Oltre al capitale sociale nella misura di 100 mila euro, sono stati sequestrati sei unità abitative ubicate rispettivamente a Frosinone, Roma, Cassino, Ferentino ed Alatri. Un'altra unità locale è stata sequestrata a Piedimonte San Germano ed a Isola del Liri.

Gli interrogatori

Nella giornata di mercoledì inizieranno i primi interrogatori. A far scoprire tutto il marcio che c'era dietro questa organizzazione il basso reddito degli intestatari. Un reddito che non avrebbe consentito loro di sostenere le spese di gestione delle attività commerciali finite nel mirino delle Fiamme Gialle. Altre otto persone sarebbero indagate in questa vicenda perché consapevoli di essere dei prestanome e di aver "prestato" il loro nome a questa organizzazione. Altri soggetti invece dovrebbero rispondere di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa gioco d'azzardo. Una vicenda destinata ad avere altri strascichi a livello penale da parte dei soggetti coinvolti. Dalle prime informazioni raccolte sembra che la Guardia di Finanza abbia scoperto soltanto la parte più alta dell'iceberg. Nei prossimi giorni non è escluso che possano emergere altre eclatanti verità.

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