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Cronaca

Incendi, la Procura di Cassino indaga per 'atto doloso'. Il prefetto: "I sindaci non hanno rispettato le direttive"

Un unico fascicolo che raccoglie tutte le informative presentate dai Vigili del Fuoco e dalle forze dell'ordine inerenti i roghi che per vastità e danni, hanno incenerito ettari di boschi, coltivazioni e danneggiato case e il castello dei Conti d'Aquino a Roccasecca.

Due Istituzioni unite per dare un nome ed un volto ai piromani che in questi giorni hanno provocato incendi distruttivi nel Cassinate. La Procura di Cassino ha aperto un'indagine, al momento contro ignoti per 'incendio doloso'. Il procuratore capo Luciano d'Emmanuele ha deciso di convogliare tutte le informative presentate dai Vigili del Fuoco e dalle forze dell'ordine in un unico fascicolo. Questo per avere un quadro preciso del 'modus operandi' degli incendiari e per capire se dietro ogni fuoco appiccato possa esserci una sola mano. 

Il prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli, dopo lo j'accuse nel giorno di Ferragosto e alla luce di quanto accaduto nelle scorse ore, torna sull'argomento: "La prefettura ha trascorso tre mesi, da maggio a luglio, a invitare i sindaci della provincia a rispettare le direttive anti-incendio. Altro non era che la pulizia dei luoghi incolti, dei canaloni di scolo in alta quota, delle strade dove le sterpaglie sono la fonte principale di incendi devastanti e nelle aree urbane dove a bruciare sono stati anche rifiuti che avrebbero dovuto essere smaltiti e non lasciati alla mano di questi scellerati. Questo discorso era da attuare anche ai privati con le sanzioni da parte della Polizia Locale a carico di chi non bonifica i propri terreni. Questo non è stato fatto. La nostra macchina di intervento ha perfettamente funzionato con l'impiego quasi immediato oltre che di Vigili del Fuoco anche delle Protezioni Civili. Non comprendo invece questa sceneggiata del chiedere un canadair non appena si vedono delle fiamme. Ma questo è un altro discorso".  

A Roccasecca il castello medievale dei Conti d'Aquino situato sul monte Asprano e nel quale è nato e cresciuto San Tommaso d'Aquino, Santo Tomista, è inagibile a causa del violento incendio che ieri pomeriggio ha avvolto tutto il camminamento in legno e parte della vegetazione che circonda l'antichissimo maniero. "Un danno incalcolabile per un patrimonio millenario meta ogni giorno di turisti - spiega il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco -. La storia del castello è legata ad eventi che hanno segnato il percorso umano e religioso del giovane Tommaso. Per questo faccio appello al ministro Franceschini affinché questa importante pietra miliare della nostra nazione possa tornare ad essere meta di visitatori". Le mura del castello potrebbero aver subito danni e si corre il rischio di un eventuale cedimento. 

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