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L'incubo dell'infermiera

Solidarietà all'infermiera vittima di stalking: "Certe attenzioni possono essere fraintese"

Massima vicinanza di Loreana Macale, vicepresidente dell'Opi provinciale - Ordine delle professioni infermieristiche, alla dipendente dell'ospedale di Frosinone ossessionata per sei mesi da un paziente, ora ricoverato in una struttura psichiatrica

Un incubo durato sei mesi. Innumerevoli telefonate e messaggi da un paziente dell'ospedale in cui lavora. Il nuovo caso di stalking in Ciociaria riguarda un'infermiera dell'ospedale Spaziani di Frosinone, ossessionata da un operaio di 40 anni ormai ricoverato in una struttura psichiatrica per volere del giudice.

Inizialmente era stata riscontrata la sua pericolosità sociale, ora la sanità mentale, ma non a tal punto da escludere potenziali atti persecutori o criminosi. Alla fine la donna, madre di famiglia, ha trovato la forza per denunciare chi aveva scambiato le sue cure per ben altro. Le stava ormai rovinando la vita, malgrado i continui rifiuti. 

Proprio a tal proposito, esprimendo solidarietà e vicinanza alla vittima di turno e a tutte le altre, interviene Loreana Macale, vicepresidente dell'Opi (Ordine delle professioni infermieristiche): "I comportamenti dell’infermiere o dell'infermiera possono essere fraintesi, nel senso di una particolare attenzione, esclusiva, con il soggetto sofferente oppure come incapacità di prendersi cura adeguatamente della sofferenza di cui il soggetto è portatore". 

Quella particolare attenzione può essere scambiata per un interesse personale, ma il paziente potrebbe anche colpevolizzare l'operatore sanitario ritenendolo incapace di allievare il suo dolore fisico e interiore. "In entrambi i casi - accentua difatti la vicepresidente Macale il rischio è quello di attribuire all'infermiere o all'infermiera un compito altro, di cui non può e non deve essere portatore".

La lettera aperta di Loreana Macale

“Piena solidarietà alla collega infermiera vittima di stalking da parte di un paziente che si era invaghito di lei durante la degenza in Ospedale - scrive la vicepresidente dell'Ordine provinciale degli infermieri - e che per mesi l’ha perseguitata, tanto da essere disposto un provvedimento d’urgenza in una struttura sanitaria terapeutica in quanto ritenuto socialmente pericoloso”, ha dichiarato la Vice Presidente OPI di Frosinone, Dott.ssa Loreana Macale, la quale afferma anche che è un fenomeno in crescita nei confronti dei professionisti sanitari, ed in particolare risulta che le percentuali di vittimizzazione nella popolazione infermieristica sono considerevoli".

"Pertanto questo Ordine, pur difendendo sempre il diritto alla salute dei cittadini e la loro cura a prescindere da qualunque problematica li affligga - conclude - intende ribadire la solidarietà alla collega Infermiera ed esprimere vicinanza e supporto qualora ne avesse bisogno, in quanto da professionista della salute si è ritrovata vittima del proprio lavoro. In ogni caso, non stiamo escludendo la possibilità come Ordine, di agire per le vie legali, prendendo in considerazione anche la possibilità di costituirci come parte civile".

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