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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'inchiesta / Cassino

Reno De Medici, tre indagati per inquinamento ambientale: la Procura non molla la presa

Cassino - Il magistrato Emanuele De Franco ed i Carabinieri Forestali hanno ravveduto gravi irregolarità nello smaltimento delle acque di lavorazione. Intanto gli operai sono ancora in Cassintegrazione

Tre indagati per inquinamento ambientale. A finire ancora una volta nel mirino della procura di Cassino sono stati i vertici della Reno De Medici, la cartiera di Villa Santa Lucia. L'avviso di garanzia, a firma del magistrato Emanuele De Franco, è stato notificato a due manager ed al responsabile del settore ambiente che ora dovranno difensersi dall'accusa di 'inquinamento ambientale'.

L'inchiesta, che è una costola dell'indagine 'Acque nere' che ha portato all'arresto degli ex vertici della AeA, riguarda lo smaltimento delle acque contenenti gli scarti di lavorazione che, secondo la Procura ed i Carabinieri Forestali del Nipaaf di Frosinone, venivano smaltite in maniera irregolare e nel più completo assenso di chi avrebbe dovuto vigilare. 

Le indagini sono ancora nella fase istruttoria e non è da escludere che il numero delle persone indagate possa aumentare. Unico dato certo è che la cartiera di Villa Santa Lucia che tra operai ed indotto garantisce lavoro ad oltre 300 persone, dallo scorso mese di agosto è ferma con la produzione. Perchè per poter ripartire sono indispensabili dei lavori di rifacimento del depuratore interno. Lavori che a tutt'oggi stentano ad essere avviati nonostante i tanti tavoli di confronto istituiti sia con i sindacati che in Prefettura che con i vertici della multinazionale, tutti alla presenza dell'amministratore giudiziario Massimo Barillaro nominato dal magistrato e che si sta occupando della gestione e dell'ammodernamento degli impianti di depurazione della AeA in tutto il Lazio.  

++++++ aggiornamento delle 20.15 ++++++++

Dalla Reno de Medici riceviamo e pubblichiamo la seguente nota: "Gentile Direttore, ai sensi e per gli effetti della normativa vigente, La invito formalmente a pubblicare e dare diffusione alla presente, da intendersi quale rettifica e precisazione in merito all’articolo dal titolo “Inquinamento ambientale, indagati due manager ed un tecnico della Reno De Medici” a firma di Angela Nicoletti, pubblicato sulla testata online da Lei diretta in data 24.11.2022. Reno de Medici non ha alcuna contezza della nuova iscrizione nel registro degli indagati
delle tre persone «tutte facenti parte dei vertici della cartiera», come è dato leggere nell’articolo, né tantomeno negli ultimi giorni alcuno di essi è stato raggiunto da informazione di garanzia o da provvedimenti similari. RdM esprime meraviglia sulla divulgazione di notizie coperte dal segreto istruttorio, che recano grave pregiudizio alla reputazione della Società. Preme specificare che allo stato non è stata accertata alcuna correlazione tra le acque di lavorazione che la cartiera di Villa Santa Lucia immette nel depuratore consortile di Molinarso, attualmente gestito dalla società AeA, e il presunto inquinamento del Rio Pioppeto. Analogamente non è correttamente riportata la notizia in merito a un accordo per la ripartenza dell’attività industriale, accordo «su cui ancora la Reno de Medici continua a tergiversare». Viceversa, risponde al vero che Reno de Medici si è attivata efficacemente e da tempo, stilando un cronoprogramma, d’intesa con l’amministrazione giudiziaria di AeA, la cui esecuzione è attualmente in fase di definizione. Infine, corre obbligo puntualizzare che il depuratore interno di RdM non è «malfunzionante ed obsoleto» e che anche tale notizia appare lesiva della reputazione della Società e dei vertici. RdM è proattivamente impegnata nella promozione e sviluppo di policies ispirate a profili di assoluta correttezza, di concerto con l’Autorità Giudiziaria e gli organi istituzionali a ciò preposti, e ha sempre agito nel pieno rispetto della legalità, perseguendo costantemente la realizzazione dei più elevati standard etici e di compliance normativa".

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