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Cronaca Isola del Liri

Isola del Liri, la musicoterapia come cura palliativa dell'Hospice "Casa delle farfalle"

Concretizzato l'importante progetto dell'associazione Il Glicine per donare un sorriso agli ospiti della struttura

Quanti di voi hanno sentito parlare dell'Hospice "Casa delle Farfalle" ad Isola del Liri? Se non la conoscete ve la raccontiamo noi. Si tratta di una realtà che accoglie al suo interno i malati oncologici in fase terminale. Un luogo che non vuole essere solo una struttura ospedaliera ma un posto dove un sorriso, una parola di conforto, una carezza assumo un significato diverso. All'interno dell'Hospice, eccellenza della Asl di Frosinone, l'associazione onlus il Glicine ha dato vita ad un progetto che si pone l'obiettivo di rendere questo ambiente più familiare ed accogliente per quanti, purtroppo, sono costretti a trascorrere le proprie giornate al suo interno.

Corso per volontari in cure palliative

Nei mesi scorsi Il Glicine ha messo in piedi un corso di formazione per volontari in cure palliative. Un progetto ambizioso che è stato accolto con grande entusiamo ed ora ben 30 "angeli" lavorano quotidianamente per offrire il proprio supporto ai pazienti e alle loro famiglie. Leggere un libro insieme, sorseggiare una tisana, prendersi cura dell'orto pensile, fare una semplice chicchierata. Azioni che nella vita quotidiana sono una routine ma che per i malati oncologici rappresentano un momento di evasione, di distrazione e spensieratezza; rappresentano la possibilità di vivere la normalità.

I professionisti che fanno parte del team

Oltre ai volontari sono entrati a far parte del progetto la dottoressa Nystya Cellupica, psicoterapeuta e il dottor Giampiero Carollo, musicoterapista. Ed è proprio quest'ultimo che abbiamo incontrato per meglio comprendere quali possano essere gli effetti e le finalità dell'intervento musicoterapico in un ambito così delicato e importante.

Lavorare sulle emozioni

Anche se ancora in fase sperimentale la musicoterapia sta ottenendo enormi risultati nel trattamento di alcune patologie. «Le diagnosi in presenza delle quali si può profilare un intervento di musicoterapia hanno in comune un determinato tipo di sintomatologia. - ci spiega il dottor Carollo - Nello specifico, si agisce su tutti quei sintomi che vanno a intaccare le capacità relazionali. Si lavora, ad esempio, sull'attenzione, sulla memoria, sul tono ansioso, sul tono dell'umore e su eventuali deficit motorio».

Un supporto per i pazienti e le loro famiglie

Ed ovviamente anche in ambito oncologico si lavora molto sulle emozioni supportando i pazienti e i familiari nel loro difficile percorso. Una circostanza difficile in cui intervenire che però sta ottenendo incredibili risultati in poche sedute. Il dott. Carollo ha raccontato un'esperienza che gli è capitata qualche tempo fa proprio all'interno della Casa delle Farfalle: «Una persona anziana in fase terminale che compiva solo piccoli movimenti, si è risvegliata con determinati ascolti, sorrideva ed è riuscita addirittura a suonare gli ovetti shaker. Incredibile l'emozione provata dai familiari che hanno assistito alla scena. Da un primo momento di scettiscimo ecco che si è passati al pieno convincimento nei confronti degli effetti benefici che la musica riesce ad ottenere lavorando sulla parte emotiva delle persone». È ovvio che la musicoterapia non può sostituirsi alle terapie tradizionali per la cura delle neoplasie, ma può senz’altro potenzialmente offrire un valido supporto alle stesse e come in questi casi, in cui i pazienti sono in fase terminale, può essere un grande aiuto per lenire al massimo la loro sofferenza e continuare a dare senso e dignità alla loro vita.

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