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Cronaca

Labico, la precisazione del Cons.Colle Spina sull'amianto; mai ricevuto richieste di trasmissione del cosiddetto P.O.B.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Oggetto: richiesta di rettifica ai sensi dell'art. 8 Legge 47/1948In nome e per conto del Presidente del Consorzio "Colle Spina", evidenzio che l'articolo pubblicato dalla

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Oggetto: richiesta di rettifica ai sensi dell'art. 8 Legge 47/1948In nome e per conto del Presidente del Consorzio "Colle Spina", evidenzio che l'articolo pubblicato dalla

Vs. testata in data 19.07.2017 dal titolo "Labico, sale la paura tra i cittadini di Colle Spina per l'amianto trovato in un cantiere. Dopo oltre 40 giorni la rimozione ancora non è stata fatta" a firma DF, contiene circostanze contrarie a verità che devono essere rettificate. Occorre premettere che il Consorzio Colle Spina non è il proprietario della strada - nello specifico la III strada - ove è stato rinvenuto il rifiuto di cui è cenno nel Vs. articolo, ma, in virtù di una convenzione con l'Amministrazione comunale, gestore.

La strada in questione è stata chiusa al pubblico ed oggetto di uno sterro, al solo fine di rendere meno gravoso economicamente ad un consorziato il rifacimento di un muro di contenimento a ridosso della strada medesima. Il Consorzio ha concesso, dunque, allo stesso consorziato il tratto di strada interessato dal rifacimento del muro per tutta la sua larghezza. Il cantiere risultava essere del consorziato con tanto di recinzione ad impedire l'ingresso di terzi; tutto ciò rispondeva all'esecuzione di una transazione. La ditta, cui il consorziato appaltava i lavori di rifacimento del muro, nel movimentare la terra sotto il manto stradale rinveniva un rifiuto. Non si conosce quale siano state le condotte cautelative della ditta e del direttore dei lavori nell'immediatezza del rinvenimento, tuttavia affermo che appena veniva informato dell'accaduto il Presidente del Consorzio Colle Spina, questi attuava tutti i comportamenti necessari alla tutela ed alla salubrità. dell'ambiente. Il Presidente del Consorzio Colle Spina, infatti, incaricava immediatamente un tecnico e lo scrivente al fine di porre in essere tutti gli atti idonei ad evitare contaminazioni.

tecnico del Consorzio riusciva ad entrare nel cantiere del consorziato ed accertato il possibile pericolo invitava il Presidente a far compiere un'analisi del rifiuto. Giunti i risultati delle analisi il Presidente del Consorzio informava le competenti Amministrazioni del rinvenimento, dichiarando la propria disponibilità ad effettuare la bonifica, con diritto di rivalsa verso coloro che dovessero essere ritenuti responsabili.

A tal fine il Presidente informava anche l'Autorità giudiziaria dell'accaduto, evidenziando che la collocazione del rifiuto appariva coeva ai lavori di urbanizzazione primaria. L'amministrazione comunale emetteva. come atto dovuto, un'ordinanza per la bonifica del sito. Occorre anche evidenziare, contrariamente a quanto sostenuto nel Vs. articolo, che l'amianto è pericoloso soltanto quando le fibre di cui è composto possono essere inalate; non emette radiazioni, né gas tossici. In buona sostanza, se l'amianto è compatto non esistono particolari rischi per la salute, mentre se l'amianto è friabile esiste il pericolo di inalarne fibre. Per tale motivo è stato dato particolare importanza all'attività svolta dalla ditta appaltatrice del consorziato, posto che tale condotta ha palesato il pericolo. Tale pericolo, comunque, è stato brillantemente gestito dal legale rappresentante del Consorzio con la messa in sicurezza dell'area, una volta che il consorziato ha restituito la porzione di cantiere insistente sulla III strada.

Di seguito, è stata indetta una gara tra ditte specializzate per verificare le migliori soluzioni tese alla bonifica dell'area. Parimenti, sono stati diffidati tutti gli enti e società interessati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria affinché spiegassero il motivo per cui al di sotto della massicciata stradale sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi. Il Vs. articolo contiene circostanze contrarie al vero anche nei riguardi di chi scrive, il quale, nella sua funzione di legale incaricato dal Presidente del Consorzio Colle Spina, NON ha mai ricevuto richieste di trasmissione del cosiddetto P.O.B., da parte di associazioni od enti. Il Consorzio Colle Spina nella persona del suo Presidente e del CdA ha con abnegazione affrontato l'insorta problematica — in merito alla quale non ha mai posto in essere alcuna attività agente — nel rispetto della normativa vigente e, con la unica finalità di salvaguardare la salute dei consorziati. Ne consegue che il contenuto del Vs. articolo è diffamatorio nei confronti del presidente del Consorzio Colle Spina e dei professionisti da questi incaricati. Ritengo anche che una testata giornalistica dovrebbe fuggire da strumentazioni che paiono di natura politica, al momento di un evento che presenta i caratteri della pericolosità. Vogliate, dunque, rettificare in via integrale il contenuto dell'articolo recante il titolo "Labico, sale la paura tra i cittadini di Colle Spina per l'amianto trovato in un cantiere. Dopo oltre 40 giorni la rimozione ancora non è stata fatta", a firma DF, avvertendoVi sin da ora che darò corso ad ogni azione nei Vs. confronti per vedere ristorati i danni al decoro ed all'immagine conseguenti alla sua pubblicazione.

Avv. Domenico Drogheo

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