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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cassino

Laura Boldrini indagata dalla Procura di Cassino, avrebbe istigato gli italiani a non rispettare la 'Carta Costituzionale'

La magistratura di piazza Labriola ha ritenuto fondata la denuncia presentata lo scorso mese di agosto dall'imprenditore Niki Dragonetti dopo un post su twuitter scritto dal presidente della Camera e ritenuto offensivo

Il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini risulta essere iscritta nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Cassino. A presentare la denuncia nei confronti della terza carica dello Stato è stato Niki Dragonetti, imprenditore e esponente nazionale dei Popolari per l'Italia. In una querela consegnata lo scorso mese di agosto presso l’ufficio primi atti del tribunale della città martire, il cassinate illustrava al magistrato, Arianna Armanini, titolare del fascicolo, l’inopportunità di un post su twitter, pubblicato dalla signora Boldrini, in cui si invitava il popolo a cedere simbolicamente le quote di quella sovranità tanto cara agli italiani e punto cardine dell'articolo 1 della nostra Costituzione. Le parole vergate dalla Lady così recitavano: "Europa, resistenza a cedere quote sovranità. Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo". Lady Boldrini quindi chiede agli italiani di compiere un atto contrario alla Costituzione che riserva la sovranità al popolo italiano e non ad organi sovranazionali.

Boldrini indagata

Le motivazioni della denuncia

'La cessione di sovranità dell'Italia in favore dell'Europa rappresenta indiscutibilmente - si legge ancora nella denuncia - la fine dell'Italia quale nazione libera ed indipendente, ciò è esattamente quello che accadrebbe in caso di occupazione militare del paese'. Niki Dragonetti, proseguendo nell'esposizione dei fatti, puntualizza che 'laddove la cessione della sovranità avviene oltre i limiti del dettato Costituzionale, anche se in assenza di violenza, ricorre la piena punibilità dell'ex articolo 243 del codice penale: atto ostile. Anche se si ritenesse che la cancellazione dell'Italia come Stato possa essere atto compiuto nell'interesse del popolo italiano stesso ciò non toglierebbe la qualifica di atto ostile ad un trattato che imponga suddetta incostituzionale cancellazione'.

Le indagini della sezione di Polizia Giudiziaria

La denuncia stilata dal giovane politico cassinate viene conclusa con una richiesta di condanna penale del presidente Boldrini. Il querelante, infatti, sottolineava nel dossier giuridico di dodici pagine che 'ai sensi dell'articolo 52 della Costituzione italiana la difesa della Patria è un sacro dovere del cittadino e dunque la lotta contro la cessione della sovranità nazionale, la nostra sovranità, rientra pienamente tra tali doveri'. La sezione di Polizia Giudiziaria incarica di svolgere tutte le indagini avrà ora il delicato compito di accertare se realmente, il presidente Boldrini, possa aver commesso il reato di 'attentato alla Costituzione'.

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