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Cronaca Cassino

Maltrattamenti all'asilo, una sola maestra risponde alle domande del Gip

L'insegnante accompagnata dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola ha ammesso di aver avuto in alcuni frangenti comportamenti inopportuni ma che mai sono sfociati in atti di violenza fisica.

Una sola delle due insegnanti indagate per presunti maltrattamenti a carico dei bambini di un asilo ha risposto alle domande del Gip del tribunale di Cassino, Salvatore Scalera. L'altra collega, invece, ha preferito non essere ascoltata. 

La difesa

La donna, accompagnata dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola ha risposto a tutte le domande del magistrato ma soprattutto ha spiegato che in alcuni frangenti e in momenti di eccessiva vivacità dei bambini ha dovuto assumere comportamenti a volte inopportuni ma che mai sono sfociati in violenza. La stessa ha inoltre evidenziato la difficoltà, molte volte, a gestire una classe di oltre 30 bimbi. 

Il fatto

Le insegnanti, di 54 a 63 anni secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dalla Polizia di Stato e coordinate dal sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi, avrebbero vessato e terrorizzato con grida, urla, insulti e schiaffi, i piccoli alunni che hanno un'età compresa tra i due ed i quattro anni. Un comportamento che è stato immortalato dalle telecamere posizionate dal personale della Squadra Informativa del commissariato di Cassino.

Le telecamere

Gli uomini del vice questore Raffaele Mascia e del commissario Crescenzo Pittiglio, per settimane hanno immortalato il comportamento vessatorio ed aggressivo delle maestre che si sono viste notificare un decreto di allontanamento per 12 mesi emesso dal Gip del tribunale di Cassino.

Sospese dall'insegnamento

In particolare è stata loro applicata la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio di insegnante. Le indagini sono state avviate dagli investigatori del Commissariato di Cassino a seguito di dichiarazioni raccolte dai genitori di uno degli alunni che riferivano che loro figlio si mostrava riluttante ad andare a scuola, manifestando uno stato di ansia e disagio.

I bimbi da 3 a 5 anni le vittime

In considerazione della gravità di quanto segnalato, in quanto le vittime erano soggetti particolarmente vulnerabili e deboli, bimbi dai 3 ai 5 anni, sono state immediatamente svolte mirate investigazioni avvalendosi anche di mezzi tecnici. Gli elementi emersi sono apparsi immediatamente di rilevante gravità: le maestre assumevano quasi quotidianamente nei confronti dei piccoli alunni loro affidati comportamenti violenti, spintonandoli, strattonandoli, trascinandoli con forza, in alcuni casi percuotendoli con schiaffi alla testa, costringendoli, anche con la forza, a rimanere con il capo riverso sul banco, sottoponendoli a punizioni umilianti e pericolose per la loro incolumità (ad esempio mettendoli seduti in punizione sopra un mobile), ingiuriandoli, urlandogli contro (avvicinando loro il viso a quello dei bambini) e minacciandoli (proferendo nei loro confronti frasi del seguente tenore: “ti faccio sputare io per terra, animale; ti faccio cadere tutti i denti; se fai cadere l’acqua è meglio che ti scavi la fossa; adesso vado a prendere la corda e ti lego con la corda sulla sedia”). 

L'atteggiamento vessatorio

Dalle indagini è emerso il connotato tipico dell’abitualità dei maltrattamenti delle due maestre il cui comportamento era caratterizzato da un atteggiamento vessatorio nei confronti dei bambini finalizzato a realizzare un metodo di educazione e apprendimento fondato sull’intimidazione e sulla violenza, psicologica e fisica, anche con ricorso ad irrisioni ingiustificate, offese e denigrazioni degli alunni, generando in tal modo un clima stabile di mortificazione.

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