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Cronaca Sora

Minacce e botte ai genitori, la madre fa arrestare il figlio ventenne

La donna si è recata in caserma ed ha confessato tutto ai militari

L'ennesima storia di maltrattamenti familiari questa volta arriva dal cuore della Ciociaria e per la precisione da Sora. Una mamma stanca delle continue minacce ha avvisato le forze dell'ordine e fatto arrestare suo figlio poco più che ventenne. 

Nelle ore scorse dopo l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma dal Gip del Tribunale di Cassino su richiesta della locale Procura della Repubblica, per reati rientranti nella sfera dei cosiddetti “codice rosso”, il giovane è stato raggiunto dai carabinieri ed arrestato.

Il tutto è avvenuto ieri nel primo pomeriggio nel centro della città volsca dove i militari hanno individuato e bloccato il giovane dichiarandolo in stato di arresto e associandolo presso la Casa Circondariale di Cassino.

La vicenda, che ha scaturito l’emissione dell’Ordinanza, nasce da un disagio familiare che vede un rapporto conflittuale tra madre e figlio, venuto alla luce solo recentemente grazie al coraggio della donna non sostenendo più i continui maltrattamenti e vessazioni che doveva subite dal figlio nonostante la sua giovane età. Una vicenda purtroppo reale, maturata in un contesto familiare già di per sè minato da carenza lavorativa e sostegno genitoriale dovuto alla separazione.

Questa, in sostanza, la ricostruzione della squallida vicenda che la donna ha dovuto subire, la quale, ritrovata la forza e il coraggio di dire basta nonostante fosse il figlio, ha svelato solo pochi giorni fa ai Carabinieri, in una lunga e tormentata deposizione, tutti i comportamenti e le azioni poste in essere dal ragazzo.

Il dramma familiare, durato quasi 4 anni, finalmente è stato interrotto non appena i Carabinieri, in sinergia con l'Autorità Giudiziaria, ne sono venuti a conoscenza. È obbligatorio rilevare che l'indagato, destinatario della misura cautelare, è, allo stato, unicamente indiziato di delitto, e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza .

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