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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Monte Compatri, la giornata della memoria rovinata dalla bagarre politica sugli striscioni

Nella notte tra Martedì 26 e Mercoledì 27 Gennaio l’associazione culturale “Officina Liberamente” di Monte Compatri ha affisso uno striscione lungo Viale Busnago, la piazza principale di Monte Compatri, che recitava così: “27 Gennaio 1945, noi...

Nella notte tra Martedì 26 e Mercoledì 27 Gennaio l’associazione culturale “Officina Liberamente” di Monte Compatri ha affisso uno striscione lungo Viale Busnago, la piazza principale di Monte Compatri, che recitava così: “27 Gennaio 1945, noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo”.

Lo striscione era lungo circa dieci metri (foto in alto) ed era stato realizzato con semplice carta senza colla o altro che potesse compromettere la ringhiera a cui era stato affisso.

L’Officina Liberamente tiene a precisare che lo stesso striscione sarebbe stato staccato nella tarda mattinata dagli stessi ragazzi associati (che hanno un’età tra i 27 e i 32 anni) senza l’ausilio della Polizia Locale.

Il Sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis, infuriato dall’iniziativa dell’Associazione, ha fatto immediatamente staccare lo striscione dalla Polizia Locale definendo il gesto “anarchico” e mettendolo in parallelismo con l’arrivo del Presidente iraniano Rohani sostenendo che l’affissione palesa “un atteggiamento intollerante e irrispettoso del vivere comune” ma ha poi fatto attaccare dei manifesti che hanno coperto zone non idonee (la foto qui sotto).

Montecompatri striscione

“Trovo sconcertante come la politica debba sempre trovare un nemico da attaccare trovando al tempo stesso anche il coraggio di auto assolversi – afferma Francesco Ferri, consigliere comunale di minoranza di Monte Compatri. – Tribunali “speciali” che testimoniano quanto ormai la politica sia distratta e lontana dai problemi del paese, cercando inoltre di sminuire chi con coraggio è disposto ad assumersi ogni responsabilità per un gesto che io considero esemplare. E grave dover riscontrare comunicati che con giochetti di parole cercano di equiparare uno striscione di carta a quello che è accaduto negli ultimi due mesi nella piazza centrale del paese. Il giorno della memoria è il giorno in cui tutte le forze politiche dovrebbero mettere da parte il costume della polemica, dando prova che a volte la politica sia anche all’altezza di stare in silenzio. Esemplare lo striscione, giusto assumersi la responsabilità del gesto. Ma credo che questo sia il prezzo meglio pagato per aver onorato uno dei giorni più terribili della storia dell’umanità. Quindi viva Officina LiberaMente, viva la genuinità di quella generazione che ama il suo paese, lo rispetta e ne porta fiero il nome. Viva Officina LiberaMente perché non dimentica e perché riconosce nella memoria un elemento indelebile e imprescindibile per l’Italia di domani”.

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