Giovane badante peruviana drogata e violentata dal datore di lavoro
Con queste accuse è finito sotto processo un imprenditore di 65 anni residente a Monte San Giovanni Campano
Badante peruviana di trenta anni drogata e violentata dal datore di lavoro. Queste le accuse per le quali è finito sotto processo un imprenditore di 65 anni residente a Monte San Giovanni Campano.
I fatti
Il fatto sarebbe avvenuto un anno fa quando la donna sul giornale di annunci "Porta Portese" aveva letto che c’era un imprenditore di Monte San Giovanni Campano che cercava una badante per l’anziana madre. E lei, che aveva bisogno di occupazione aveva risposto all'annuncio. Così aveva preso servizio presso la casa dell'imprenditore.
Il risveglio
Un giorno però la peruviana svegliandosi si era ritrovata sul letto completamente nuda e in uno stato di grande confusione mentale. La trentenne non riusciva a mettere a fuoco quello che era accaduto prima di addormentarsi. L'ultima cosa che rammentava una bibita che aveva sorseggiato prima di andare a dormire.
La visita in ospedale
Sospettando di essere stata drogata si era subito recata nel vicino ospedale per essere visitata. Dalle analisi del sangue risultavano tracce di benzodiazepine. Farmaci che generalmente vengono usati nei soggetti depressi per tenere a bada le crisi di ansia. Qualcuno insomma aveva cercato di alterare lo stato psichico della giovane. Ma per quale motivo? Sul registro degli indagati era finito il sessantacinquenne, l'unico che avrebbe potuto somministrare quelle medicine nella bibita.
L'inchiesta
Nella giornata di ieri a seguito degli elementi raccolti dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta, il giudice per le udienze preliminari lo ha rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale. La prima udienza si terrà il prossimo novembre. L’imputato sarà difeso dall’avvocato Mario Cellitti del foro di Frosinone.