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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Monterotondo, il sindaco Alessandri chiede più rispetto per il SS Gonfalone

All’indomani del sit-in, ennesima mobilitazione in favore del SS Gonfalone, il sindaco Mauro Alessandri torna a reclamare chiarezza sul futuro del nosocomio eretino e rispetto degli impegni presi dalla Regione. «Sabato – afferma il

All’indomani del sit-in, ennesima mobilitazione in favore del SS Gonfalone, il sindaco Mauro Alessandri torna a reclamare chiarezza sul futuro del nosocomio eretino e rispetto degli impegni presi dalla Regione. «Sabato – afferma il

primo cittadino – abbiamo riaffermato per l’ennesima volta le ragione oggettive della nostra mobilitazione in favore del SS Gonfalone, una mobilitazione istituzionale, popolare ed interterritoriale che non recede di un passo, che pretende il rispetto degli impegni assunti e risposte chiare e definitive sull’operatività attuale e futura dell’ospedale».

Per “impegni regionali” il sindaco si riferisce, oltre alle affermazioni del presidente Zingaretti del maggio scorso «al vincolante impegno di un confronto puntuale con i nostri territori. Un confronto che non può esaurirsi in una audizione presso un organo tecnico come la cabina di regia sanitaria, a cui poi non viene dato seguito lasciando quegli stessi territori che si dice di voler tutelare in balia della direzione della Asl».

Nell’incassare il sostegno trasversale e pressoché unanime della politica locale, il sindaco ringrazia nuovamente il consigliere regionale Barillari, intervenuto personalmente in occasione dell’assemblea del 10 giugno scorso e co-firmatario di una specifica interrogazione a Zingaretti, i senatori Lucherini, Astorre e Moscardelli e le senatrici Parente, Valentini, Spilabotte e Cirillà per quella al ministro della Salute Lorenzin e, non ultimi, i deputati Ferro e Tidei intervenuti al sit-in di sabato e già presenti in altre occasioni pubbliche di mobilitazione per l’ospedale: “Ringrazio tutte le personalità istituzionali che hanno voluto ribadire la condivisione delle nostre ragioni e la vicinanza attiva alle nostre nette prese di posizione. L’auspicio è che, anche grazie al loro intervento, Zingaretti, l’Amministrazione regionale, la cabina di regia e chiunque altro abbia voce in capitolo dica, in maniera chiara e definitiva, cosa si vuole fare del SS Gonfalone. Non ci sono alternative: o si riconosce in maniera inequivocabile la fondatezza delle nostre ragioni regolandosi di conseguenza oppure no. In ogni caso pretendiamo una precisa, chiara e pubblica assunzione di responsabilità. Non accetteremo che questa venga più o meno palesemente scaricata su qualcun altro: sarebbe un insulto che rincarerebbe il danno, già di per sé smisurato, inflitto alla salute pubblica territoriale con l’eventuale ridimensionamento, di fatto una soppressione, della sua struttura sanitaria di riferimento».

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