Ha un nome ed un volto l'uomo che avrebbe ucciso Vincenzo Capirchio, l'allevatore di 58 anni sparito dalla sua abitazione di via Vignali a Vallecorsa il 23 ottobre scorso. Si chiama Michele Cialei ed è un pastore di 51 anni. Questa mattina alle prime luci dell'alba i carabinieri del comando provinciale hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'ufficio Gip del tribunale di Frosinone su richiesta della procura della Repubblica che ha concordato pienamente con le indagini svolte dai carabinieri del comando provinciale.

Tracce ematiche di Capirchio su indumenti ed automobile di Cialei

"E' stata una inchiesta molto difficoltosa - ha dichiarato il comandante del nucleo operativo Ten. col. Andrea Gavazzi - le attività di ricerca sono state portate avanti con l'ausilio dei cani molecolari e con lo Squadrone ‘Cacciatori di Calabria’ dell'Arma, specializzati proprio nelle perlustrazioni in zone particolarmente impervie. Nel corso di queste ricerche è stata trovata una striscia di sangue lunga 25 centimetri. Le analisi effettuate dai Ris hanno evidenziato che si trattava del sangue dell'allevatore scomparso. Le tracce ematiche rinvenute nella Fiat Uno dell'arrestato, unitamente a quelle rinvenute su alcuni indumenti, hanno dato agli investigatori le risposte che cercavano. Quel sangue apparteneva ad Armando Capirchio". A questo c'è da aggiungere, come ha riferito il ten. Angelo Pizzotti, che l'arrestato aveva riportato una ferita al quarto dito della mano destra. Una ferita causata con tutta probabilità da una precedente colluttazione. Le indagini non sono ancora concluse. Resta da capire se il figlio possa essere coinvolto in concorso in omicidio. Intanto si continua a cercare il corpo. "Di certo - ha dichiarato il comandante provinciale Fabio Cagnazzo - il cadavere di Capirchio è stato trasportato da un'altra parte".