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Il fatto / Cassino

Processo Mollicone, parla per la prima volta l'imputato Vincenzo Quatrale: nessuna irregolarità ma superficialità da parte di Santino Tuzi

L'ex vice comandante della stazione dei Carabinieri di Arce è stato ascoltato per ore dal pubblico ministero e davanti alla Corte d'Assise. Ha dovuto riferire degli ordini di servizio, ritenuti falsi, riguardanti la giornata in cui la Serena è entrata in caserma

"L'ipotesi che Serena Mollicone fosse in caserma il 1° giugno del 2001, è pressocchè certa, che sia stata aggredita in caserma abbiamo la certezza al 98%, mentre che sia stata aggredita contro la porta dell'alloggio abbiamo una percentuale relativa al 95%".

A spiegare i calcoli matematici alla Corte d'Assise del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, è stato il generale dei Carabinieri Luciano Garofano che insieme alla dottoressa Laura Volpini è giunto a questa conclusione attraverso l'utilizzo di un software nel quale sono stati inseriri gli elementi investigativi raccolti in questi anni. A fine deposizione hanno chiesto la parola i componenri della famiglia Mottola che hanno avanzato una richiesta: sono disposti a farsi ascoltare ma solo se ad interrogarli saranno prima i loro avvocati e poi l'accusa. Il presidente Capurso si è riservato di decidere.

Aggiornamento delle 15.29 

La deposizione del luogotenente Vincenzo Quatrale, ex vice comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, è stata costellata di precisazioni e spiegazioni inerenti il presunto comportamento superficiale del subalterno Santino Tuzi. Il pubblico ministero Maria Beatrice Siravo ha più volte contestato a Quatrale la falsità dell'ordine di servizio di venerdì 1 giugno 2001. Il vice comandante che il giorno della scomparsa di Serena Mollicone era di pattuglia con Tuzi, morto suicida nel 2008, ha riferito di non aver commesso alcun illecito ma semplicemente il suo sottoposto avrebbe annotato superficialmente l'andamento della mattinata di controllo lungo le strade di Arce.

Una deposizione che è stata contestata da Maria Tuzi, figlia del brigadiere che ha dichiarato: "Mio padre non era un superficiale e se avesse commesso delle irregolarità sarebbe stato richiamato dai superiori. Facile scaricare su chi oggi non può difendersi". Vincenzo Quatrale è finito sotto processo con l'accusa di concorso molare esterno in omicidio ed istigazione al suidicio del brigadiere che la mattina del 1° giugno del 2001 vide entrare Serena Mollicone nella caserma di Arce. 

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