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Omicidio Mollicone / Cassino

Omicidio Mollicone senza colpevoli, la Procura non molla: “Sarà interessante leggere le motivazioni”

Il procuratore capo d'Emmanuele prende atto della sentenza e, ringraziando sostituti e Pm Siravo, è pronto a "un analitico e scrupoloso esame delle motivazioni" della sentenza di assoluzione della famiglia Mottola e degli altri imputati

La Procura di Cassino, a partire dal dottor Luciano d'Emmanuele, ha preso atto della sentenza di assoluzione, tra i tafferugli, della famiglia Mottola e di tutti gli altri imputati per l'omicidio di Serena Mollicone. Ora attende le motivazioni di tale decisione della Corte d'assise, per poi presentare appello. Il procuratore capo d'Emmanuele, innanzitutto, tiene a ricordare che "è stato offerto tutto il materiale probatorio che in questi anni tra tante difficoltà è stato raccolto".

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La Procura, a detta del suo vertice, "non poteva fare di più". Argomenta a tal riguardo: "Gli elementi a sostegno dell'accusa hanno superato l'esame della udienza preliminare, il contraddittorio tra le parti nel corso delle numerose udienze celebratesi davanti la corte evidentemente hanno convinto i giudici circa la non colpevolezza degli imputati. Sarà interessante leggere le motivazioni sulle quali si farà un analitico e scrupoloso esame per poi proporre le ragioni dell'accusa innanzi al giudice superiore".

Il procuratore capo, in conclusione, tiene a ringraziare tutti i sostituti nonché il pubblico ministero Beatrice Siravo "per il grande impegno che ha manifestato nel corso delle indagini e la giovane collega Fusco per l'attenta e scrupolosa partecipazione alle udienze". Un processo nato dalle indagini ripartite nel 2016 per volere del Giudice delle udienze preliminari, il Gip Valerio Lanna, e protrattresi per oltre tre anni su aspetti di natura scientifica. 

Le motivazioni entro il 15 ottobre

Le motivazione della sentenza dovranno essere depositate entro il 15 ottobre le motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise del Tribunale di Cassino ha assolto i cinque imputati nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. Il maresciallo Franco Mottola, all'epoca del delitto comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il figlio Marco e la moglie Annamaria, per i quali la procura aveva chiesto rispettivamente 30, 24 e 21 anni, sono stati assolti dall'accusa di concorso in omicidio per non aver commesso il fatto. Gli altri due carabinieri, il maresciallo Vincenzo Quatrale, anche lui accusato di concorso in omicidio, e l'appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento, per cui erano stati chiesti 15 e 4 anni, sono invece stati assolti con formula piena ''perché il fatto non sussiste''.

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