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La risposta / Alatri

Omicidio Thomas Bricca, la Procura: "Non risultano fondate alcune ricostruzioni giornalistiche"

La nota a firma del procuratore capo Antonio Guerriero smentisce quanto scritto da alcuni organi di stampa che però non hanno un canale ufficiale per le verifiche della fonte

Le indagini sull'omicidio di Thomas Bricca, il diciottenne di Alatri freddato con un colpo di pistola alle testa, sarebbero a un punto morto. Non ci sarebbero indagati e la Procura chiede il massimo riserbo. In una nota stampa, a firma del procuratore Guerriero, vengono smentite alcune ricostruzioni giornalistiche.

“Si rappresenta a tutti gli organi d'informazione che la Procura della Repubblica di Frosinone, come imposto dalla legge e al fine di non compromettere lo sviluppo delle indagini in corso relative all'omicidio di Bricca Thomas, deve tenere una linea di rigoroso riserbo su tale vicenda per cui non può rilasciare alcun tipo di dichiarazione. Si precisa al riguardo che dopo aver assicurato il massimo impegno per individuare i responsabili di tale delitto non si è inteso rilasciare alcun tipo di dichiarazione per cui non risultano fondate alcune ricostruzioni emerse sugli organi d'informazione. Questo riserbo è necessario non solo per le predette esigenze ma che in quanto è doveroso verso la famiglia della vittima che deve affrontare questa tragedia e a cui si è vicini - scrive il procuratore Guerriero -. Si verificherà il rispetto di tali indicazioni. Non appena emergeranno significativi sviluppi sulle indagini, compatibilmente con le indicate esigenze, sarà cura di questa Procura di Frosinone comunicarlo. Siamo certi che i Sig.ri Giornalisti, con cui si è sempre avuto un proficuo rapporto di collaborazione istituzionale, comprenderanno le doverose esigenze della Procura della Repubblica di Frosinone imposte dalla normativa vigente”.

La normativa a cui fa riferimento il procuratore Guerriero è quella introdotta dalla riforma Cartabia che, dall'autunno 2021, ha imposto una stretta alle notizie relative ad indagini in corso, per garantire ulteriormente la cosidetta presunzione d'innocenza, già imposta dalla nostra Costituzione ed elemento cardine della deontologia giornalistica.

Un aspetto che spesso si trova in contrasto con il diritto di cronaca e soprattutto con l'interesse dell'opinione pubblica ad essere informata (e rassicurata) correttamente. Casi come l'omicidio del giovanissimo Thomas sono in tal senso paradigmatici.

Nel rispetto dei ruoli e della normativa pensiamo, nel nostro ruolo di organo locale, diventato riferimento nazionale per i fatti che riguardano Frosinone e provincia, ribadire che, nel massimo rispetto della normativa vigente, è necessario che la magistratura e le forze dell'ordine comprendano che i cittadini attendono una risposta. O meglio vengano rassicurati. Per questo, sempre nel rispetto della normativa vigente e per evitare confusione o fake news, è necessario che gli inquirenti prendano atto del fatto che i giornalisti debbano avere un punto di riferimento quotidiano. Gli inviati degli organi di stampa nazionale e quelli locali devono rispondere alle domande del pubblico che segue la vicenda che, piaccia o meno, ha avuto una risonanza non indifferente sia per le modalità che per l'amenità (apparente) del luogo dov'è accaduto il fatto criminale. 

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