rotate-mobile
Cronaca

Omicidio Willy, le difese dei Bianchi parlano di: "testimoni ubriachi e non attendibili”

Gli avvocati dei fratelli di Artena chiedono di derubricare l’omicidio a preterintenzionale”

Le difese dei Fratelli Bianchi, condannati all’ergastolo in prima istanza dal tribunale di Frosinone l’estate scorsa per l’efferato omicidio del giovane palianese Willy Monteiro Duarte, affilano le armi e presentano le motivazioni per la seconda tappa del processo che nel frattempo si è spostato a Roma in Corte di Appello. In pratica si getta la responsabilità su Pincarelli e Belleggia che sono stati condannati con una pena minore a 20 anni di detensione mentre i fratelli Bianchi stanno scontando l’ergastolo nei carceri di Rebibbia Gabriele e Marco a Viterbo.  

I due fratelli di Artena nei mesi scorsi avevano deciso di lasciare l’avvocato Pica e di farsi difendere da altri due togati che nelle opre scorse presentanto le memoria difensive hanno chiesto che i due ragazzi: “vanno assolti dall'accusa di aver ucciso Willy Monteiro Duarte a Colleferro. In quanto i tanti testimoni non sono attendibili perché sono stati influenzati dai media ed erano anche ubriachi, dicono. E non è nemmeno chiara la causa della morte del 21enne di origine capoverdiana, al massimo "si può parlare di un omicidio preterintenzionale", un incidente in pratica, causato da chi voleva sferrare solo un calcio o uno schiaffo e invece ha compiuto un assassinio.

Queste alcuni pezzi delle motivazioni depositate dalla difesa – riportata da tgcom.it . per ribaltare la condanna all'ergastolo della Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone.

Lo scarico di responsabilità

La difesa dei legali - Nei motivi di impugnazione di entrambi i fratelli si legge tra le righe che le responsabilità del decesso, eventualmente, sarebbero da far ricadere sugli altri due imputati. Il 4 luglio scorso i Bianchi sono stati condannati all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Frosinone, perché, in concorso con Mario Pinciarelli e Francesco Belleggia Francesco, avrebbero colpito Willy violentemente con pugni e calci al capo, al collo, altorace e all'addome, anche quando la vittima si trovava a terra, priva di sensi e non in grado di opporre difesa. Secondo l'avvocato Vanina Zaru del foro di Firenze, difensore di Marco Bianchi, i giudici, "partendo da una convinzione assiomatica della responsabilità dell'imputato, hanno estrapolato da ogni consulenza, da ogni dichiarazione testimoniale e da ogni altro contributo probatorio, solo edesclusivamente i frammenti che andavano a dar contezza e ragione alla tesi accusatoria". Inoltre, riguardo i giovani testimoni, "un'indagine più accurata per comprendere chi e in che misura avessequanto meno assunto alcolici, avrebbe probabilmente delineato lo scenario della reale attendibilità edella genuinità dei ricordi".

Una visione distorta - Secondo il legale di Marco Bianchi dunque, quella che è emersa è un'immagine distorta dalla realtà, alimentata dal clima d'odio costruito intorno al suo assistito. "Non è colto - scrive -  ha gusti musicali di dubbio gusto, è calato in una realtà in cui è importante dare di sé - sui social - un'immagine di persona benestante e vincente, è rumoroso e per certi aspetti può apparire sgradevole. Ma oltre ad essere lo specchio della società in cui viviamo e in cui stiamo facendo crescere i nostri figli, non appare diverso da molti altri giovani che cercano di imitare stili di vita fatui, non contrastati, peraltro, da una risposta adeguata culturale da parte di nessuno"

Anche secondo gli avvocati romani Ippolita Naso e Valerio Spigarelli, il processo di primo grado "ha avuto una vasta eco mediatica, da un lato con una abnorme ed illegittima pubblicità delle acquisizioni probatorie, d'altro lato con la mostrificazione di alcuni dei protagonisti, primo fra tutti l'imputato Gabriele Bianchi", che i due legali assistono. "Sotto la spinta di una formidabile pressione della pubblica opinione, le condizioni di parità sostanziale, e non solo formale, tra le parti, così come terzietà e l'imparzialità dei giudici, sono venute meno". Secondo Naso e Spigarelli "la sentenza è fondata su di una lettura preconcetta, e comunque erronea, degli esiti probatori, favorita anche dallamancata assunzione di una perizia medico legale disposta dal giudice" -

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Willy, le difese dei Bianchi parlano di: "testimoni ubriachi e non attendibili”

FrosinoneToday è in caricamento