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Domenica, 1 Ottobre 2023
Le indagini / Cassino

Omicidio Yirelis, il presunto assassino era nelle condizioni di poter uccidere ancora

Lo conferma il Gip del tribunale di Cassino nelle motivazioni che rigettano la richiesta di arresti domiciliari e la perizia psichiatrica avanzata dall'avvocato di Sandro Di Carlo

C’era il concreto rischio che Sandro Di Carlo, il presunto assassino di Yirelis Pena Santana, potesse tornare a uccidere per questo motivo in GIP del tribunale di Cassino (Frosinone) ha rigettato la richiesta di scarcerazione ai domiciliari avanzata dall’avvocato Alfredo Germani. Non solo, al ventiseienne imprenditore edile residente nella città martire è stato contestato anche il fatto che avrebbe inquinato la scena del crimine.

Le indagini proseguono alla luce di alcuni importanti elementi rinvenuti nell’appartamento della sfortunata trentacinquenne dominicana massacrata di botte e poi finita a colpi di lama. L’arma del delitto potrebbe essere un coltello che Di Carlo avrebbe afferrato nella cucina della donna e che poi, dopo averlo ripulito avrebbe rimesso al proprio posto. Per questo motivo una lunga serie di coltelli è stata sequestrata e inviata ai laboratori della polizia scientifica per essere sottoposti alla prova del reagente chimico luminol. La polizia di Stato sta inoltre visionando le telecamere di alcuni locali notturni dove Di Carlo avrebbe trascorso le ore precedenti alla mattanza di via Pascoli a Cassino.

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