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Cronaca

Palestrina, festa della Repubblica in ricordo delle 52 vittime del bombardamento

La Città di Palestrina, giovedì 2 giugno 2016, nella giornata della Festa della Repubblica, ha ricordato con emozione e sentimenti vibranti, radicati nelle coscienze dell’intera comunità, le 52 vittime del devastante bombardamento avvenuto il 1°...

La Città di Palestrina, giovedì 2 giugno 2016, nella giornata della Festa della Repubblica, ha ricordato con emozione e sentimenti vibranti, radicati nelle coscienze dell’intera comunità, le 52 vittime del devastante bombardamento avvenuto il 1° giugno 1944.

Nella Cappella degli “Scacciati”, un folto pubblico si è adunato, al fine di prendere parte alla funzione religiosa officiata da don Antonello Sio, che nell’Omelia non ha mancato, con delicatezza e sapienza, di ripercorrere la tragica vicenda storica.

Nelle ore centrali della mattinata, presso il giardino del Museo della Resistenza, in località Vigesimo, sono stati commemorati gli undici martiri che persero la vita durante le sanguinose battaglie partigiane che, nella storia di Palestrina, hanno un significato di alto spessore ed identità.

Successivamente all’armistizio, che venne siglato l’8 settembre 1943, Palestrina non conobbe, purtroppo, l’arrestarsi del terrore: venne fatta oggetto di ripetuti bombardamenti, fino al giugno 1944.

Le autorità civili e militari, hanno presenziato l’importantissimo momento, con l’intento di innaffiare, senza retorica, la pianta della memoria, che mai deve affievolirsi; questo per contribuire fattivamente a non far ingiallire, nelle coscienze, la storia e le origini di un intero popolo.

Presenti in misura sufficiente consiglieri comunali e personalità del vasto ed eterogeneo tessuto sociale di Palestrina, tra essi anche Ludovico Rosicarelli, Lorella Federici, l’assessore Raoul Mattogno, oltre ad Alessandro Valente.

Per la piccolissima realtà di Castel San Pietro Romano, confinante con Palestrina, c’era il giovane primo cittadino, Gianpaolo Nardi.

La millenaria e gloriosa vicenda storica di Palestrina, che pullula di avvenimenti e personaggi posti in primo piano dagli studiosi, è anche questa.

Sostare a conoscere, approfondire e ricordare, il tutto senza retorica, ma con spirito critico di comunità è un esercizio nobile e non banale, di primaria importanza nel gettare lo sguardo ad una contemporaneità, oltreché ad un futuro migliori; che siano prosperi e sereni.

FIL CAP

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