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Cronaca

Palestrina, il Vescovo Sigalini dalla parte dei Veggenti di Medjugorie; sono tutte persone serie

Il Vescovo di Palestrina Monsignor Domenico Sigalini torna alla ribalta delle cronache ancora una volta dopo che nei giorni scorsi era stato preso di mira da alcuni genitori che avevano accompagnato i loro figli ad un incontro in cui l’alto...

Il Vescovo di Palestrina Monsignor Domenico Sigalini torna alla ribalta delle cronache ancora una volta dopo che nei giorni scorsi era stato preso di mira da alcuni genitori che avevano accompagnato i loro figli ad un incontro in cui l’alto prelato aveva fatto proiettare delle immagine violente che avevano scosso i presenti.

In queste ore con un' intervista rilasciata al Giornale Sigalini usa toni e parole che in un certo qual modo stridono con le dichiarazioni del Santo Padre Francesco su Medjugorie e sui veggenti. Una realtà che conosce molto bene e che ha frequentato spesso durante gli ultimi anni ospitando anche i veggenti nelle diocesi tra le Province di Roma e Frosinone.

«Non credo - spiega il vescovo di Palestrina - che si possa rispondere e interpretare così facilmente ciò che intendesse dire Papa Francesco. Affidiamoci alla semplicità delle parole del Santo Padre…Da Palestrina partivano e partono tanti pellegrini per Medjugorje e nella mia diocesi si sono pure costituite alcune belle associazioni di preghiera, di vita caritativa e di contemplazione, guidate o da persone convertite a Medjugorje o molto rinnovate cristianamente dopo pellegrinaggi e visite. Ci sono andato ogni anno di episcopato, cioè dieci volte».

Che atmosfera ha respirato in quel luogo? Ha chiesto il giornalista del Giornale: “Ho partecipato a tanta preghiera, a tante confessioni e salite faticose e oranti ai due luoghi più importanti delle prime apparizioni. Non ho mai visto fenomeni da baraccone, ma sempre silenzio e tanta preghiera. Non ho assistito mai a conversioni, perché le conversioni avvengono nella calma dello Spirito, si attuano nella vita quotidiana e nelle opere di carità che non sono mai di un momento. Di guarigioni spirituali tante, fisiche o da malattie ne ho solo sentito parlare”.

Poi il piano del discorso si è spostato sulle figure dei Veggenti che negli ultimi tempi sono stati nella diocesi di Palestrina. “I veggenti ci sono stati finché la Santa Sede non ci ha fatto capire che è meglio evitare perché forse le apparizioni venivano percepite dai fedeli come soprannaturali e questo non è possibile né dirlo, né negarlo. Ne conosco solo alcuni: per me sono persone serie, motivate, cui la vita non regala né salute, né fortuna, né vita di famiglia facile. Sono preoccupati di rendere testimonianza a ciò che hanno provato, dentro una umanità normale. Una vita sempre in salita dalle prime persecuzioni fino alle incomprensioni di oggi. Secondo me ci saranno indicazioni pastorali per aiutare i pellegrini a centrare tutto su Gesù e ad avere fiducia e speranza, a convertirsi sempre. I fatti di Medjugorje sono molto diversi da altre apparizioni, e credo che la Chiesa finché saranno vive le persone coinvolte non prenderà posizione sulle cosiddette apparizioni. Io ho sempre detto e aiutato i fedeli a non affermare che sono soprannaturali, perché finora non si hanno motivi validi per affermarlo, ma nemmeno a prenderle sotto gamba. La fede non è qualcosa da mettere in tasca e basta, ma sempre da accogliere dalla tenerezza di Dio e dalla creatività dello Spirito Santo e conformarvi la nostra vita».

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