rotate-mobile
Cronaca

Pastena, Certezze e speranze che diventano patrimonio universale nella Festa dell’Avis

Dare risposte e dare speranza, questo è stato il pensiero dominante che ha caratterizzato la partecipazione alla festa dell’Avis di Pastena organizzata per celebrare il venticinquennale della sua fondazione.

Dare risposte e dare speranza, questo è stato il pensiero dominante che ha caratterizzato la partecipazione alla festa dell’Avis di Pastena organizzata per celebrare il venticinquennale della sua fondazione.

Un’associazione di volontariato dedicata al suo artefice, Michele Longo, protagonista per anni di campagne di sensibilizzazione per favorire le donazioni di sangue per far fronte in questo modo alle gravi carenze esistenti sul territorio ciociaro e regionale.

Questo lavoro capillare, meticoloso, continuo ha lasciato i suoi frutti testimoniato dalla grande partecipazione popolare e dagli attestati di stima suggellati dalla presenza delle tante associazioni provenienti da ogni parte d’Italia.

Un’associazione che continua ad essere attiva e presente per dare risposte e speranze ed educare i giovani ad essere solidali e vicini a chi è costretto a condividere l’esperienza quotidiana con la sofferenza, la malattia e il presagio di una vita compromessa dal rischio incombente della morte.

Gratuità e altruismo sono i capisaldi del gesto della donazione del sangue che non conosce limiti razziali o pregiudizi culturali e politici perché quel sangue diventa patrimonio della comunità e può servire a salvare la vita di chiunque si trovi in pericolo, sia esso un giovane incidentato, un anziano, un extracomunitario, un rom.

La donazione come momento culminante di un percorso formativo e di maturità della coscienza civile che dà risposte concrete, immediate a chi non può attendere, a chi si trova nella estrema necessità per sopravvivere, di essere trasfuso, a chi ha una sola possibilità di sfuggire alla morte.

La donazione che diventa speranza, attesa e preghiera per i familiari e gli amici che attendono con trepidazione l’esito dell’intervento sanitario e delle cure riabilitative.

La donazione come gesto fraterno che rompe le rigide demarcazioni sociali e diventa un bene universale per il ricco e per il povero, per il professionista celebre e rinomato e per l’anonimo operaio di periferia, per la celebrità del cinema e il reietto di una borgata metropolitana.

Per queste ragioni il fulcro della manifestazione è stata la celebrazione della messa con padre Riccardo per alcuni anni parroco di Pastena nonché collaboratore e donatore, il messaggio cristiano architrave del volontariato, i principi della solidarietà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale come corollari impliciti della presenza dell’Avis nelle istituzioni.

Alla presidente Anna Longo hanno manifestato la loro vicinanza anche i sindaci dei comuni di Vallecorsa, Lenola ed Ausonia ed originale e spettacolare è stato l’apporto del giovane Paolo de Lellis che ha realizzato con un certosino lavoro manuale, i costumi del settecento esibiti in una elegante sfilata in piazza.

La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente". questa frase di Albert Camus è stata incisa sul marmo per sottolineare il carattere e lo spirito di un’associazione che grazie alla generosità e all’impegno di tante persone alcune delle quali, oggi purtroppo scomparse, continua a seminare nell’animo dei giovani sentimenti e valori indispensabili per la crescita del nostro paese.

il sindaco dott. Arturo Gnesi

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pastena, Certezze e speranze che diventano patrimonio universale nella Festa dell’Avis

FrosinoneToday è in caricamento