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Cronaca

Pastena, la donna al centro della scena…

Le donne possono dare un importante contributo alla crescita del nostro paese e dovranno essere le protagoniste di un cambiamento culturale e politico in grado di superare i vizi, la pigrizia e le deformazioni di una mentalità maschilista che per...

Le donne possono dare un importante contributo alla crescita del nostro paese e dovranno essere le protagoniste di un cambiamento culturale e politico in grado di superare i vizi, la pigrizia e le deformazioni di una mentalità maschilista che per anni ha dominato il palcoscenico della vita pubblica.

Per questo motivo dedichiamo alle loro storie, alla testimonianza delle loro lotte e alla fatica della loro quotidianità un incontro nella sala consiliare del nostro comune e saranno sotto i riflettori per fare un’ampia riflessione sulla vita del nostro paese e sui problemi sociali ed economici del nostro tempo.

Vogliamo che l’8 marzo sia qualcosa di più di un semplice sorriso o di un abbraccio alle donne, sia un passo avanti rispetto al ricordo dei tragici eventi del secolo scorso che sacrificarono brutalmente la vita di centinaia di operaie che lottavano per avere più diritti, più rispetto e più democrazia.

Vogliamo ascoltare la voce delle donne e le storie delle donne perché non possono esistere due pesi e due misure che creano discriminazioni, segregazione, isolamento e mortificazione.

I tempi della donna concepita e idealizzata come l’angelo del focolare dedita all’insegnamento o alla cura degli infermi sono sicuramente superati dalla presenza femminile in tutti i settori dell’economia, del sapèere, dell’informazione, della finanza e della politica.

Tuttavia nonostante il percorso dell’emancipazione sia stato coronato dal raggiungimento di importanti traguardi ancora oggi possiamo assistere ad una umanità che nella sofferenza e nell’umiliazione si esprime con il volto delle donne e con la loro voce spezzata dal dolore.

Immagino la delusione di quelle donne che dopo aver superato enormi difficoltà per portare avanti gli studi, legate alla distanza delle sedi universitarie e ai costi sostenuti dalle famiglie per questa forzato esilio, oggi quasi devono mendicare un posto di lavoro.

Immagino quelle donne che il destino ha lasciate sole e con mezzi economici precari e che ogni mattina devono trovare la forza e per dare un sorriso ai loro figli e incoraggiarli ad andare avanti.

Immagino quelle donne che soccorrono i loro figli disabili con pazienza e con un amore infinito dando speranza ad una società che appare sempre più assetata di soldi, potere e successo.

Immagino quelle donne che accarezzano i genitori anziani lasciandoli tra le mura domestiche dove sono cresciuti e dove spesso preferiscono dare l’ultimo respiro.

Immagino quelle donne che pur lavorando vengono maltrattate e offese da un sistema politico che promette tanto ma spesso non mantiene nulla e le costringe a vivere senza stipendio mortificando profondamente la loro dignità.

Immagino quelle donne che hanno scelto di vivere accanto ad un uomo che poi tradendole ha infranto e rinnegato quel sogno d’amore che doveva essere per sempre.

Immagino quelle donne che ogni giorno lottano tra mille difficoltà senza essere ascoltate che fanno salti mortali per far quadrare i conti della spesa che hanno ormai smesso di sfogliare le riviste dei gossip televisivi perché si son rese conto che la vita reale è tutta un’altra cosa e ha bisogno di forza, sacrificio,passione e tenacia.

Immagino la donna “non solo mamma ma manager, non solo casalinga ma professionista, non solo famiglia ma studio, impresa e volontariato, non solo testimone di una società in crisi ma protagonista di un mondo che cambia”

dott. Arturo Gnesi

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