rotate-mobile
Cronaca Patrica

Patrica,  Belli:  Tariffe idriche: ecco la verità. Nessuno sconto ad Acea: ora serve un sindaco che sappia chiedere lavori sulla rete

Se la bolletta dell’acqua aumenta la colpa di chi è? Dell’ex sindaco. Questa l’assurda tesi del futuro candidato a sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio, che ha sferrato un altro attacco alla ex amministrazione guidata da Denise Caprara.

Se la bolletta dell’acqua aumenta la colpa di chi è? Dell’ex sindaco. Questa l’assurda tesi del futuro candidato a sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio, che ha sferrato un altro attacco alla ex amministrazione guidata da Denise Caprara.

«Ma Fiordalisio – ribatte Stefano Belli (candidato a sindaco per Umilmente per Patrica) – dimostra ancora una volta la sua profonda impreparazione in campo amministrativo. E mi spiego: Denise ha combattuto (e si è persino incatenata) per protestare contro i disservizi di Acea. Ha scritto a tutte le più alte autorità provinciali per denunciare i ritardi con cui Acea interveniva sul nostro territorio. Ma Fiordalisio, allora, dov’era...?

Altra cosa, invece, è l’accordo con Acea a livello provinciale in cui l’ex sindaco ha partecipato in rappresentanza anche degli ex consiglieri Gatti, Palmegiani ed Evangelista (quelli, cioè, che hanno firmato la sfiducia nei miei confronti).

Ebbene, lo scorso marzo tutti i sindaci della Provincia sono stati chiamati a decidere sul futuro contratto con Acea, dopo che la società romana aveva chiesto all'Autorità garante per il servizio idrico di intervenire mettendo in mora l'Ato e dandole 30 giorni di tempo per decidere.

Dunque, dovendo decidere, i sindaci hanno votato per la tariffa più bassa (il minimo sindacale) e come Denise hanno votato anche tanti altri sindaci del centrosinistra (Fiordalisio potrebbe benissimo leggersi i verbali di quell’assemblea...)

E’ stava votata, dunque, la proposta di tariffa minima presentata dalla Segreteria Tecnico Operativa (l’organo che rappresenta la Provincia) che prevedeva, appunto, un aumento del 13% rispetto alla tariffa fino ad allora applicata.

Fiordaliso, evidentemente, non sa , però, che i giudici del Tar hanno riconosciuto ben 75 milioni di euro al gestore quale differenza tra quanto incassato negli anni 2006-2011 con le tariffe provvisorie, rispetto a quanto avrebbe dovuto incassare applicando il metodo tariffario normalizzato.

Dunque – prosegue Stefano Belli – il “non decidere” (come suggerisce l’esperto Fiordalisio) ci avrebbe condannati al pagamento di bollette ben più alte. Anzi, sono stati proprio gli anni in cui “si è deciso di non decidere” che ci hanno portato a questa situazione di debiti.

Una cosa però mi preme sottolineare: se i giudici del Tar hanno riconosciuto ben 75 milioni di euro all’Acea, ora spetta ai sindaci chiedere le opere che la società idrica deve realizzare sul nostro territorio. In altre parole: è giunto il momento in cui anche noi dobbiamo “ incassare “ in termini di interventi pubblici. E mi riferisco a nuove reti idriche, alle fognature, alla depurazione.... Ecco perché ora servono amministratori capaci (e non gli inesperti) e soprattutto gli amministratori in grado di pretendere il miglioramento delle rete idrica sul nostro Comune. E se Acea , fino ad oggi, ha investito poco sul nostro territorio (come lamenta Fiordalisio) è proprio perché era la società idrica che (come riconosciuto dai giudici del Tar) aveva un credito nei confronti dei Comuni. E questo grazie alla scellerata politica del “decidere di non decidere”».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Patrica,  Belli:  Tariffe idriche: ecco la verità. Nessuno sconto ad Acea: ora serve un sindaco che sappia chiedere lavori sulla rete

FrosinoneToday è in caricamento