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Cronaca Piedimonte San Germano

Piedimonte, presunti brogli: Il sindaco parla alla stampa e spiega che... (foto e video)

Una conferenza improntata sulla voglia di trasparenza e legalità quella tenuta dal primo cittadino Gioacchino Ferdinandi

Un'azione civile per il reato di 'falso'. Una querela presentata nei confronti del capogruppo di minoranza e che per il sindaco Gioacchino Ferdinandi potrebbe 'portare a fare chiarezza su una vicenda vergognosa che getta fango su un'amministrazione perbene". Questo è il succo della conferenza stampa indetta dal primo cittadino alla luce delle importanti novità investigative anticipate in esclusiva da Frosinonetoday e riguardanti la perizia che la Procura ha fatto svolgere sulle 59 schede sequestrate. La relazione del grafologo parla chiaro: a vergare dei segni, su 51 delle 59 schede, è stata un'unica, sola mano. 

Piedimonte conferenza Stampa

Il Consiglio di Stato

Dopo il sequestro delle schede elettorali avvenuto da parte della Procura e della Polizia su richiesta della Prefettura, la minoranza, nella persona del capogruppo Ettore Urbano aveva fatto ricorso ai giudici del Consiglio di Stato. Perchè i segni rinvenuti sulle schede avrebbero inficiato la loro validità. Ettore Urbano ha perso le elezioni per una manciata di voti e se le schede venissero annullate la vicenda potrebbe volgere a suo favore. A cambiare le carte in tavola, ed a portare Ferdinandi a presentare, tramite l'avvocato Massimo Di Sotto, una querela per falso, è stata l'iscrizione nel registro degli indagati di due rappresentanti di lista. Perchè gli scrutatori ed il presidente del seggio, in fase d'interrogatorio, hanno confermato che al momento dello spoglio le schede erano immacolate.

Le indagini

Sul fronte della Procura, dopo l'interrogatorio in qualità di persona informata sui fatti di Ettore Urbano (e quindi non indagato), si prosegue senza sosta. Perchè le indagini non sono finite e potrebbero scaturire in altri provvedimenti. Perchè chi avrebbe vergato le schede non sarebbe ancora stato individuato e il sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi non esclude che possa trattarsi di un qualcuno con facile accesso agli uffici elettorali e che aveva tutto l'interesse a dimostrare, attraverso la riconoscibilita delle schede, un qualcosa molto lontano da eventuali schemi politici oppure un'attestazione di amicizia.

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