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Cronaca Pontecorvo

Operazione 'L'Americano': altri quattro arresti per usura ed estorsione (foto e video)

La Guardia di Finanza ed i Carabinieri di Cassino hanno eseguito le misure a carico di persone residenti tra Pontecorvo, Cervaro e Sant'Elia. Minacce ad un imprenditore 'strozzato': "Ce la prendiamo con tua figlia"

Hanno seminato terrore per mesi attraverso minacce di morte e di aggressioni fisiche. Le vittime, imprenditori, liberi professionisti e commercianti, erano finiti nella 'morsa usuraia' di un gruppo di persone residenti a Pontecorvo. L'operazione “L’Americano” messa a segno questa mattina dalla Guardia di Finanza del gruppo di Cassino unitamente ai Carabinieri della Compagnia di Cassino, sotto il coordinamento dei magistrati Roberto Bulgarini Nomi e Valentina Maisto della Procura di Cassino, ha consentito l'arresto di altre 4 persone.

E' stata notificata una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di D.A. (di anni 26) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce, che ha anche convalidato il fermo eseguito ad inizio settimana nei confronti di Maurizio Sardelli (il cinquantenne arrestato lunedì scorso e considerato il capo del gruppo criminale). Inoltre, le indagini hanno consentito di porre in stato di fermo ulteriori tre soggetti, V.A. (di anni 34) residente a Cervaro e rinchiuso nel carcere di Vasto, V.R. (di anni 41) residente a Sant'Elia Fiumerapido e per anni titolare di un noto pub a Cassino, anch'esso ai domiciliari, ed S.G. (di anni 31) figlio de 'l’Americano'. 

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Cassino, hanno consentito di accertare come Maurizio Sardelli, dedito ad usura in concorso con l’intermediario D.A. sottoposto questa mattina agli arresti, elargisse prestiti a privati cittadini ed imprenditori in difficoltà economiche, che, nell’impossibilità di accedere al sistema creditizio “regolare”, ricorrevano a tale canale “parallelo” pagando interessi fino al 240% su base annua. L'uomo, soprannominato “L’americano” in virtù del fatto che per un periodo di tempo aveva vissuto negli Stati Uniti d’America, è noto nell’hinterland Cassinate per l’elevato spessore criminale a seguito di un curriculum delinquenziale ultraventennale che va dall’associazione a delinquere finalizzata alla produzione e traffico di sostanze stupefacenti, alle minacce e danneggiamenti, violenza a pubblico ufficiale, favoreggiamento, bancarotta fraudolenta, nonché precedenti specifici in materia di usura.

Le indagini, condotte sia con metodi tradizionali che con avanzate tecniche investigative e strumenti di ultima generazione, hanno tratteggiato un quadro a tinte fosche delle attività illecite poste in essere, in cui i soggetti, in stato di bisogno, si rivolgevano agli aguzzini per vedersi negare in un primo momento il credito, per poi ottenere successivamente l’agognato prestito a condizioni insostenibili. Le vittime, all’inizio, non si rendevano conto di aderire ad un “contratto capestro” in base al quale, mese dopo mese, versavano quote di interessi di importo sempre più elevato, precipitando in una spirale perversa dalla quale era molto difficile, se non impossibile, uscire stante la pretesa dei malviventi di riottenere l’intera quota di capitale in un’unica soluzione. In tal modo, fino a quanto non erano in grado di restituire la cifra pattuita, mese dopo mese, la morsa dell’usura diventava sempre più soffocante.

Dalla lettura dei provvedimenti si evince, inoltre, come i soggetti usurati, in forte stato di bisogno, fossero intimoriti e condizionati dalla fama delinquenziale dell'Americano. L’intermediario D.A sfruttava la fama criminale di Maurizio Sardelli, anche prospettando alle vittime ritorsioni sia nei loro confronti che dei familiari in caso di mancato pagamento degli interessi. Al riguardo, sintomatiche del comportamento minaccioso e violento, più volte venivano pronunciate le frasi “...non ti preoccupi nemmeno di tua figlia quelli se la prendono con lei non con te... Lui è intenzionato a spaccarti le gambe...”. È emerso, inoltre, come venisse utilizzato nel corso delle comunicazioni captate un linguaggio volutamente criptico che prevedeva l’utilizzo di termini convenzionali al fine di rendere difficoltosa l’attività degli inquirenti.

Allo stato, gli accertamenti economico-finanziari hanno consentito di ricostruire, in relazione alle vittime che hanno risposto alle domande degli inquirenti, un giro di affari di circa 250.000 euro. Ulteriori elementi, emersi grazie alla fattiva e determinante collaborazione con la Compagnia dei Carabinieri di Cassino, hanno consentito di ricostruire un ulteriore fatto estorsivo in danno di un noto professionista della Città Martire. I magistrati di piazza Labriola sulla base degli indizi raccolti, hanno ritenuto sussistenti le esigenze per emettere un provvedimento d’urgenza nei confronti di V.A, V.R ed S.G. eseguiti congiuntamente a personale dell’Arma dei Carabinieri.

Nel dettaglio, questi ultimi pretendevano ed ottenevano il pagamento di 170.000 euro dietro minaccia di ritorsioni nei confronti della vittima e dei suoi congiunti. Dall’analisi dei conti correnti venivano rilevati flussi finanziari che consentivano la contestazione delle condotte di riciclaggio ed auto-riciclaggio in ordine ai proventi illecitamente conseguiti. 

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