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Omicidio Mollicone, il vice sindaco di Arce rischia il processo per falsa testimonianza

Nell'udienza di venerdì 18 febbraio la deposizione di Sisto Colantonio è stata ritenuta non veritiera e per questo il presidente Capurso ha deciso di trasmettere gli atti in Procura. E' la seconda volta che accade: nei mesi scorsi è toccato a Davide Bove, amico di Marco Mottola

Le sue dichiarazioni lacunose e non corrispondenti a quanto dichiarato in sede di interrogatorio potrebbero far finire sotto processo Sisto Colantonio, il vice sindaco ed assessore alle Politiche sociali del comune di Arce. A chiedere l'invio degli atti in Procura per falsa testimonianza è stato, ieri pomeriggio, il presidente della Corte d'Assise del tribunale di Cassino, Massimo Capurso indispettito dalla reticenza del vice sindaco chiamato a deporre per fatti inerenti l'omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne di Arce assassinate nel giugno del 2001.

Sisto Colantonio, legato da amicizia fraterna con la famiglia Mottola, avrebbe dovuto confermare quanto dichiarato nel 2018 al magistrato Maria Beatrice Siravo ed ai carabinieri di Frosinone, su aspetti riguardanti l'alibi di Anna Mottola, moglie del maresciallo ed imputata insieme al marito Franco ed al figlio Marco con l'accusa di omicidio volontario. Colantonio non solo ha riferito cose diverse ma ha anche omesso di ricordare, contrariamente a quanto verbalizzato 4 anni fa, se la porta contro la quale sarebbe stata sbattuta Serena fosse danneggiata un mese prima dell'omicidio quando nell'alloggio a trattativa privata venne organizzata una festa per i 40 anni di Anna Mottola. 

L'udienza del processo per l'omicidio di Serena Mollicone è stata inoltre costellata da un altro colpo di scena: il pubblico ministero Maria Carmen Fusco ha riferito alla Corte che l'ex maresciallo è attualmente indagato per 'pedopornografia' dalla procura di Napoli. Un procedimento questo che sarebbe scaturito dalle indagini informatiche svolte sul suo telefono dai carabinieri di Frosinone. Le immagini a sfondo sessuale seppur non facenti parte del processo che si sta svolgendo presso il tribunale di Cassino e inerente la morte della studentessa, hanno indotto il presidente Massimo Capurso a chiedere visione degli atti per 'valutare la personalità dell'imputato'

La deposizione del vice brigadiere dei Carabinieri Luigi Giobbe, che ha analizzato la memoria del telefono cellulare dell'ex maresciallo Franco Mottola, ha fatto emergere altri due aspetti importanti oltre che alla presenza di materiale pedopornografico, gli inquirenti hanno trovato un video che immortala un uomo che con la mano destra colpisce alla testa una donna e le immagini riguardanti la povera Yara Gambirasio. Su oltre 30mila immagini visionate il tecnico dell'Arma ha riferito di averne trovate dieci di interesse investigativo.

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