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Cronaca Cassino

Processo Mollicone, "Serena uccisa da Marco Mottola. Il corpo occultato da maresciallo e moglie"

Questo quanto dichiarato in aula dal Pm Maria Beatrice Siravo. La requisitoria proseguirà fino a lunedì quando verranno fatte le richieste

"A darci delle risposte sulla sua morte è stato il corpo di Serena Mollicone". Ha preso il via con queste parole la lunga requisitoria del pubblico ministero Maria Beatrice Siravo nell'ambito del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce assassinata il 1° giugno del 2001 secondo la Procura di Cassino, all'interno della caserma dei carabinieri di Arce.

Poi l'attenzione si concrenta su Marco Mottola

Marco Mottola l’autore dell’omicidio di serena Mollicone ed alla sua individuazione si arriva anche senza la testimonianza di Santino Tuzi“. Il pubblico ministero Maria Beatrice Siravo prosegue nella sua lunga requisitoria nell’ambito del processo per l’omicidio di serena Monticone, la diciottenne di Arce assassinata nel 2001. “I frammenti della porta presente all’interno dell’alloggio di servizio dove Serena Mollicone è stata aggredita, sono stati trattenuti dai capelli della vittima. Il filtraggio dei reperti avvenuto nel 2017 presso l’Istituto di medicina legale di Milano ha consentito di individuare importanti frammenti di legno con composti anche di colla che, è cosa nota, non è presente all’interno di vegetali”.

Smentisce così la tesi della difesa che colloca la morte di Serena Mollicone all’esterno della caserma e contro una superficie che non è compatibile con una porta. “L’ulteriore prova dell’aggressione avvenuta contro la porta è stata data dal calco del pugno in 3D realizzato con le mani appartenenti agli imputati Marco Mottola e Franco Mottola. Nessuno dei due calchi è compatibile con il foro presente sulla superficie della porta”.

Anche questo aspetto viene ritenuto irrilevante dalla difesa che continua a sostiene invece che la lesione sulla porta sia stata causata da un pugno sferrato in un momento d’ira avvenuto a conclusione di un litigio tra Franco Mottola e di figlio Marco. "La notte tra l'1 ed il 2 giugno del 2001 Franco e Annamaria Mottola trasferiscono il corpo di Serena Mollicone nel bosco di Fonte Cupa. A conferma di questo oltre che ai tabulati telefonici anche la testimonianza di un carabiniere che colloca la presenza di Anna Maria Mottola fuori dalla caserma dopo la mezzanotte" ha ricostruito il pm Siravo nel corso della requisitoria che è ancora in corso nell'aula di corte d'assise.

Gli imputati

Ricordiamo che il processo vede come imputate cinque persone: l'ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco, tutti e tre accusati di omicidio volontario ed occultamento di cadavere, l'ex vice comandante della caserma, il luogotenente Vincenzo Quatrale, accusato di 'istigazione al suicidio e concorso esterno morale in omicidio' e l'appuntato dei carabinieri, Francesco Suprano accusato di favoreggiamento.

L'istigazione al suicidio è riferita alla morte del brigadiere dei carabinieri, Santino Tuzi morto nell'aprile del 2008 e tre giorni dopo aver riferito ai magistrati di aver visto Serena Mollicone, la mattina del 1° giugno 2001, entrare nella caserma dei carabinieri di Arce.

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