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Il giallo di Arce / Arce

Processo Mollicone, il mistero delle microspie scoperte e il viaggio a quattro di Serena in auto

L'udienza in Corte d'Assise è stata costellata di colpi di scena grazie alla deposizione del luogotenente Polletta che ha ricostruito la mattinata in cui è scomparsa la diciottenne di Arce, assassinata nel 2001

Viaggiava con altre tre persone nella lancia Y bianca Serena Mollicone il giorno della sua scomparsa. Lo ha riferito il luogotenente dei Carabinieri Polletta nella corso della lunga udienza in Corte d'Assise che si è tenuta venerdì 10 dicembre. Una deposizione fiume finita nel tardo pomeriggio e che proseguirà per il contro esame venerdì 17 dicembre. 

Il militare, che ha preso parte alle indagini riaperte nel 2016, ha riferito alla Corte presieduta da Massimo Capurso ed ai pubblici ministeri Siravo e Fusco, quando appurato nel corso dei riscontri investigativi. Il luogotenente ha fatto più volte riferimento alla dichiarazioni rilasciate dalla titolare del bar La Valle, Simonetta Bianchi inerenti la chiara presenza di Serena Mollicone, venerdì 1° giugno del 2001 in compagnia di Marco Mottola all'interno del suo locale dove avrebbero acquistato delle sigarette. "La giovane come riferisce la Bianchi si sarebbe poi allontanata a bordo di una Y bianca con a bordo anche un'altra donna ed un altro uomo - riferisce Polletta -. Se Mottola avesse verbalizzato quanto riferito dalla Bianchi in maniera chiara, tutto sarebbe stato risolto in breve tempo". Invece dalle indagini emerge che il maresciallo Mottola, oggi sotto processo insieme al figlio Marco ed alla moglie Annamaria per omicidio volontario, una volta raccolte le dichiarazioni della barista e del carrozziere Carmine Belli, avrebbe collocato la presenza di Serena nel pomeriggio di venerdì quando invece la studentessa era oramai morta. 

Il sottufficiale ha poi risposto alla precisa domanda posta dal presidente della Corte: insieme a chi Serena Mollicone potrebbe essere arrivata in caserma. Polletta senza esitazione ha risposto "con l'omicida". Il carabiniere ha poi riferito di particolari sconcertanti e inerenti il posizionamento di 'cimici ambientali' all'interno delle vetture di Mottola e Quatrale. "Il luogotenente Quatrale ha trovato la microspia installata nella vettura parcheggiata davanti la caserma di Cassino dove faceva servizio mentre il maresciallo Mottola, chiamato in caserma a Teano per una notifica, è uscito repentinamente dalla stazione ed ha trovato i colleghi che posizionavano l'ambientale".

Fatti e circostanze che lascerebbero spazio ad altri quesiti. La deposizione è poi proseguita con la spiegazione chiara e circostanziata della presenza di Quatrale e Tuzi nella caserma militare di Arce quel maledetto venerdì di giugno. "Gli ordini di servizio sono stati chiaramente falsificati perché nel corso dell'attività investigativa abbiamo riscontrato delle anomalie". Un aspetto questo che verrà ulteriormente approfondito nelle prossime udienze e con la deposizione di altri testimoni. 

Polletta ha poi spiegato che è stato scoperto, attraverso i memoriali di servizio della caserma di San Giovanni Incarico, che Franco Mottola, di rientro da Frosinone insieme ai colleghi Cuomo e Pagliaroli, alle 10 circa già era presente in caserma ad Arce. Perchè i due militari sangiovannesi vergano il loro rientro nella stazione alle 10.20 quando già avevano riaccompagnato Mottola.

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