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Cronaca Arce

Processo Mollicone, tutti rinviati a giudizio: i Mottola, la moglie, Quatrale e Suprano

In tribunale a Cassino si è vissuta una lunga giornata nell'ultima udienza preliminare a carico dei cinque indagati. Questa la decisione del Gup Domenico Di Croce

Per il Gup tutti colpevoli e quindi tutti sotto processo. I cinque indagati per l'omicidio di Serena Mollicone sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce. A dover rispondere nel processo in Corte d'Assise di omicidio volontario e occultamento di cadavere saranno l'ex maresciallo della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco. Sotto processo anche l'ex vice comandante della stazione di Arce, il luogotenente Vincenzo Quatrale e l'appuntato dei carabinieri Francesco Suprano. Il Gup ha accolto le richieste avanzate dal pubblico ministero Maria Beatrice Siravo e dagli avvocati della parte civile, De Santis, Salera, Nardoni, Castellucci che rappresentano i familiari di Serena Mollicone e Santino Tuzi.

La lunga attesa

Un'attesa durata esattamente diciannove anni, un mese e 24 giorni. Un'attesa alla quale non potrà prendere parte colui che con tenacia e coraggio ha sempre attenuti accesi i riflettori sulla morte della figlia Serena, assassinata a soli diciotto anni in una caserma dei carabinieri. Guglielmo Mollicone è morto lo scorso 31 maggio, il giorno prima del diciannovesimo anniversario dell'uccisione di Serena. 

La scoperta del nuovo maresciallo

Dopo l'assoluzione di Carmine Belli, in tutti e tre gradi di giudizio, per non aver commesso l'omicidio di Serena, nel 2007 ad Arce si torna nuovamente ad indagare. Il nuovo comandante della stazione, il maresciallo Gaetano Evangelista, inizia a raccogliere elementi, voci, testimonianze che portano tutte all'interno della caserma dai lui comandante. Una scoperta sconvolgente che non lo ha però fermato e con l'aiuto ed il sostegno dei colleghi della Compagnia di Pontecorvo e del Reparto Operativo di Frosinone, è riuscito a ricostruire un puzzle intrigatissimo che dopo il suicidio del brigadiere Santino Tuzi era divenuto ancor più difficile da comporre. Il maresciallo Gaetano Evangelista era divenuto punto di riferimento di Guglielmo Mollicone che, nonostante le brutture patite, non ha mai perso fiducia nelle Istituzioni. E il papà di Serena non perdeva occasione per stringere la mano ed avere parole di ringraziamento per questo maresciallo silenzioso e caparbio.

Gli indagati

Gli accertamenti e le indagini hanno consentito di far iscrivere nel registro degli indagati cinque persone: l'ex comandante della stazione di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna, il figlio Marco, l'ex vice comandante Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano. I tre componenti della famiglia Mottola devono rispondere di 'omicidio volontario ed occultamento di cadavere' mentre Quatrale di concorso esterno molare in omicidio e dell'istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. L'appuntato Francesco Suprano invece deve rispondere di favoreggiamento. Oggi in aula Quatrale ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee.

La decisione

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Francesco Germani, Francesco Candido, Paolo D'Arpino mentre la parte civile è rappresentata dall'avvocato Dario De Santis per Antonio Mollicone, Sandro Salera per Consuelo Mollicone, Elisabetta Nardone per Armida Mollicone, Elisa Castellucci per i famigliari di Santino Tuzi. 

Si tornerà in aula il 15 gennaio 2021

(Aggiornato alle 18.08)

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