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Cronaca

Regione, Abbruzese (fi): mercoledi richiederò ufficialmente la commissione d’inchiesta sulle morti sospette

“Mercoledì, nella seduta di consiglio regionale richiederò ufficialmente l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle morti sospette avvenute negli ospedali della Regione Lazio. Abbiamo il compito come istituzione di dare risposte in merito...

“Mercoledì, nella seduta di consiglio regionale richiederò ufficialmente l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle morti sospette avvenute negli ospedali della Regione Lazio. Abbiamo il compito come istituzione di dare risposte in merito ai casi di malasanità che sono verificati sul territorio. Non solo per individuare le responsabilità ma per riuscire a migliorare le condizioni dei nostri nosocomi”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, consigliere regionale e presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali.

“ Siamo tutti consapevoli che il modello sanitario messo in campo dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti è del tutto fallimentare. Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Quindi, credo che sia indispensabile che il governatore ammetta di non aver messo in campo le strategie necessarie per il rilancio del sistema sanitario e si attivi subito a intraprendere un confronto serio e costruttivo con i singoli territorio, in modo di capirne le problematiche e possibili soluzioni. Ci sono troppe morti sospette nella nostra Regione a causa della programmazione, pianificazione e gestione delle risorse professionali presenti. Non so quante volte Zingaretti abbia annunciato l'assunzione di nuovi medico ed infermieri, ma mai nessuno a preso servizio nei reparti. Gli ospedali scoppiano, tutti e ad agosto si rischia il vero e proprio collasso delle strutture sanitarie”. Ha concluso Mario Abbruzzese

SANITA', BONAFONI (SI – Sel): “Impegno per un tavolo con i precari”

“Condivido l'appello lanciato dalle lavoratrici e dai lavoratori precari delle Cooperative della sanità pubblica della Asl Roma 1 che, insieme alle Camere del lavoro autonomo e precario (Clap), hanno lanciato un appello alla Regione Lazio per la stabilizzazione e la parità salariale. Lo condivido perché una delle risposte per rilanciare il diritto alla salute non può che essere la promozione del diritto a un lavoro dignitoso.

Con il presidente Zingaretti questo processo è stato avviato e si è tradotto, da ultimo, con la stabilizzazione di oltre 500 precari dall'inizio dell'anno e con lo sblocco del turnover, già passato dal 10 al 30%, ma che permetterà nel 2017 assunzioni in deroga del 40% e nel 2018 al 50%.

Si tratta di interventi essenziali, anche se la strada è ancora lunga e deve muovere verso la progressiva internalizzazione dei servizi sanitari e il riconoscimento, nei bandi per le assunzioni, dei titoli di chi ha lavorato senza essere contrattualizzato.

Il mio impegno, sin da giovedì prossimo data stabilita dai precari della Asl Roma 1 per un sit-in sotto la Regione, sarà quello di lavorare all'organizzazione di un tavolo tra i lavoratori, la Cabina di regia e la Direzione sociosanitaria della Regione Lazio, per convergere verso una soluzione che ponga fine alla disparità di trattamento economico e contrattuale dei lavoratori precari della sanità”.

E' quanto afferma la consigliera regionale di Si – Sel, Marta Bonafoni, componente della VII commissione Politiche sociali e Salute della Pisana.

Mafie, Bonafoni (Si – Sel): “Su Anzio intervenga il Prefetto

“Il Prefetto di Roma valuti l’insediamento di una Commissione d’accesso nel Comune di Anzio per verificare l’eventuale esistenza dei presupposti per il suo scioglimento.

Una richiesta ribadita in questi giorni da un’interrogazione presentata in Parlamento dai senatori di Sinistra Italiana e avvalorata dalla presenza sul territorio della camorra dei Casalesi e della ‘ndrangheta, come accertato dalla Direzione distrettuale antimafia e come rilevato anche dal recente rapporto “Lazio senza mafie”. Secondo quest’ultimo, infatti, Anzio, come Nettuno, sono al centro degli interessi dei clan della camorra e delle cosche calabresi.

La presenza accertata di due clan attivi sul territorio e le indagini sugli amministratori comunali che farebbero emergere legami tra la malavita e gli ambienti della politica, rappresentano elementi più che sufficienti per avvalorare quanto richiesto nell’interrogazione”.

E’ quanto afferma la consigliera regionale di Si-Sel Marta Bonafoni, vicepresidente della Commissione antimafia della Regione Lazio.

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