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Cronaca

Regione, Bianchi ( indip. sel) proposta Morassut- Ranucci irricevibile non risparmieremo energie per bloccare questa follia

La risposta alla proposta Morassut-Ranucci è no. Ora e per sempre. Poi, se vogliono fare manovre a dispetto delle popolazioni dei nostri territori, non risparmieremo nessuna energia per bloccare questa follia. Che sia chiaro fin da ora.

La risposta alla proposta Morassut-Ranucci è no. Ora e per sempre. Poi, se vogliono fare manovre a dispetto delle popolazioni dei nostri territori, non risparmieremo nessuna energia per bloccare questa follia. Che sia chiaro fin da ora.

Così Daniela Bianchi, Consigliera regionale del Lazio (indipendente del gruppo "SEL") commenta l'approvazione da parte del Governo di un Ordine del Giorno al Senato in merito al taglio delle Regione da 20 a 12, proposto dal Senatore Raffaele Ranucci sulla scorta del disegno di legge presentato nel dicembre scorso assieme al Senatore Roberto Morassut.

-La proposta dei Senatori Roberto Morassut e Raffaele Ranucci che prevede lo smembramento del Lazio è irricevibile. Accorpare da un giorno all’altro territori come la provincia di Frosinone e Latina alla Campania è un’iniziativa priva di alcun senso, approssimativa e a tratti potenzialmente dannosa. A dicembre scorso, quando venne presentato il disegno di legge, lo definii una proposta “tafazzista”. Oggi il mio giudizio resta tale. L’accorpamento di Frosinone e Latina alla Campania non prende minimamente in considerazione le politiche di sviluppo avviate in questi anni in Regione.

Dal lavoro del Presidente Zingaretti stiamo risollevando una Regione che fino a pochi anni va era sul baratro del fallimento e che oggi cresce più del resto dell'Italia, con un aumento dell’1,3% del numero di imprese e del 14,4% dell’export. Con la nuova programmazione UE 2014-2020 arriveranno oltre 3 miliardi euro che dovranno dare la svolta definitiva all’economia e al futuro del Lazio. I primi segnali della ripresa sono evidenti, anche se ancora molto lavoro resta da fare per uscire definitivamente dalla crisi, soprattutto nell'area sud della Regione.

A questo si aggiunge che la proposta Morassut-Ranucci non tiene assolutamente conto della storia, delle tradizioni e della cultura locale che verrebbero fortemente danneggiate. Una riforma del regionalismo, infatti, dovrebbe partire dal rispetto e dalla considerazione della volontà popolare ed essere accompagnata da chiare politiche di sviluppo. Non certo da esercizi di stile senza alcun fondamento su una cartina geografica dell’Italia

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