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Cronaca

Regione, Sanità; Zingaretti preferisce passerelle a risoluzioni criticità

“Il presidente Zingaretti preferisce le passerelle alla risoluzione dei disagi e delle criticità  vissute dai cittadini di questa provincia. Abbiamo una sanità  che versa in uno stato disastroso. Personale medico e infermieristico insufficiente...

“Il presidente Zingaretti preferisce le passerelle alla risoluzione dei disagi e delle criticità vissute dai cittadini di questa provincia. Abbiamo una sanità che versa in uno stato disastroso. Personale medico e infermieristico insufficiente, oberato di lavoro e costretto a prestare piu ore di servizio per poter assicurare una risposta minima agli utenti. Gli ospedali di Frosinone, Cassino, Sora e Alatri vivono giorno dopo giorno emergenze in tutti i reparti. Il pronto soccorso in queste strutture accoglie un bacino di utenti che nonostante appartenga a territori diversi della provincia è accomunato da esigenze e da problematiche". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio.

" Anziani, bambini, malati terminali che hanno bisogno di cure quotidiane e domiciliari sono costretti a fare la spola tra le diverse strutture spesso senza trovare una risposta adeguata. E mentre tutto questo accade alla luce del sole, Zingaretti gira la Regione facendo proclami ed elargendo grandi sorrisi smaglianti. I cittadini sono esausti. I malati sono arrabbiati e i famigliari sono amareggiati. Negli ospedali non ci sono posti letto. Ci sono macchinari innovativi che vengono lasciati a marcire nei sotterranei, le auto a disposizione per il servizio trasfusionale a domicilio sono vecchie, malandate e pericolose quando addirittura non sono sottoposte a sequestro e lasciate ferme nei parcheggi. Barelle del 118 usate come lettighe al Pronto soccorso, pazienti che vengono lasciati giorni in attesa di un posto in reparto. Se questo non bastasse poi pensiamo ai poliambulatori nei quali ci sono file di mesi a volte fino ad un anno per poter sottoporsi ad un semplice esame diagnostico. La gente è costretta a partire verso strutture nella capitale o fuori regione per conoscere il proprio stato dibsalute e intervenire repentinamente su particolari patologie. Cosa è stato fatto per queste migliaia dinpersone? Solo annunci, promesse e parole al vento. Nessun impegno mantenuto. Ma con la salute non si scherza è ora di prendere le cose sul serio e di fare i fatti. Quelli veri e se non si è in grado di farli si manifesti pubblicamente la propria incapacita. Ma nel caso del governo regionale è già nota a tutti". Ha concluso Abbruzzese.

LAZIO; ABBRUZZESE (FI): PRESENTATA INTERROGAZIONE A ZINGARETTI SU PRECARI GIUSTIZIA

"Ho presentato una interrogazione urgente al presidente della giunta regionale, Nicola Zingaretti per sapere quali determinazioni la Regione Lazio intende assumere, anche in sede di confronto con il Governo centrale, affinchè si possa concretizzare la trasformazione del tirocinio formativo dell’Amministrazione Giudiziaria, a vero e proprio contratto di lavoro, anche a tempo determinato, per tutti i lavoratori precari interessati". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali.

"I lavoratori tirocinanti della Giustizia, anche chiamati “precari della giustizia” sono lavoratori cassaintegrati, in mobilità, da rilevare fuori dagli ammortizzatori sociali, disoccupati, che provengono da vicende di espulsione dal mondo del lavoro, vittime di crisi economiche aziendali o ristrutturazioni. Parliamo di persone in tirocinio formativo di supporto al personale amministrativo giudiziario, che prestano la loro attività, in virtù di sottoscrizioni di convenzioni e protocolli di intesa tra gli Uffici giudiziari e le Province.

Il progetto pilota in Italia fu siglato, anni fa, tra la Provincia di Roma ed il Tribunale Civile e Penale della Capitale, per poi essere replicato in tutti i Tribunali del Lazio e successivamente in tutta Italia, fino ad arrivare ad oggi ad un totale di circa 1502 tirocinanti della Giustizia, di cui 20 nella sola Provincia di Frosinone. Oltre al reinserimento di carattere sociale e quindi lavorativo, queste persone svolgono un ulteriore importante funzione, ovverosia quella di tamponare la gravissima situazione di carenza di organico degli Uffici Giudiziari, che ad oggi è pari a circa 9000 unità, causata dal blocco del turn-over ed al blocco delle assunzioni da circa 10 anni.

I tirocinanti della giustizia, quindi, sono risultati fondamentali per consentire la prosecuzione delle attività giudiziarie, oltre a garantire la funzionalità degli Uffici della giustizia, quindi dei Tribunali, delle Procure e delle Corti di appello e di Cassazione. A conferma dell’ottimo ed insostituibile lavoro svolto, ci sono le note indirizzate ai vari Ministeri della Giustizia, dell’Economia e delle Finanze, da parte dei Presidenti dei Tribunali italiani, i quali evidenziano la necessità di continuare ad avvalersi della collaborazione di questi lavoratori, i quali percepiscono, appena 400 euro mensili. Giova ricordare che il percorso di formazione è già scaduto il 30 novembre 2016 e le risorse finanziarie impiegate per i progetti formativi sono quelle di matrice europea e statale;

Con il provvedimento del giorno 09 gennaio 2017, si è aperta la proroga per l'anno in corso dei 1502 tirocinanti delle aule di giustizia. Il Ministero della Giustizia si è orientato in tal senso a seguito del contenuto della legge di bilancio del 2017. La proroga del periodo di tirocinio avrà durata pari a 12 mesi e riguarderà solo coloro che hanno già concluso un periodo di formazione presso gli uffici giudiziari. Si tratta della terza proroga in loro favore, in quanto una possibile fuoriuscita avrebbe determinato un caos non solo di organizzazione amministrativa, ma anche da un punto di vista sociale;

I destinatari della proroga della legge di bilancio 2017 sono solo coloro che stanno attualmente svolgendo un tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari. E’ indispensabile, quindi, all’esito di tutto il percorso formativo, che i positivi risultati ottenuti, sia ai fini del reinserimento lavorativo, sia ai fini dell’importante supporto offerto agli Uffici giudiziari italiani, non vada irrimediabilmente disperso, atteso che, ad oggi, non vi è ancora alcuna certezza circa il futuro lavorativo di queste persone; E’ necessario individuare prospettive diverse e risolutrici, atteso che non è più pensabile un intervento parziale, mentre è indispensabile garantire certezze per l'immediato futuro e continuità nell'attività presso gli Uffici Giudiziari, dove questi lavoratori hanno ormai acquisito un ruolo importante, in alcuni casi fondamentale, a causa delle note carenze di organico". Ha concluso Abbruzzese.

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